09/09/2011

NELLE OSTERIE DEGLI SCRITTORI. Piste, posti e pasti dei viaggiatori letterati che nei secoli sono naufragati in Mantova

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Evento ripetuto

Nel 2008 era toccato allo skyline della città. Nel 2009 alla tana della nebbia a Palazzo Te. Nel 2010 all'intestino blu del Mincio. Stavolta l'incursione sorprenderà una piccola folla di avventori, da Virgilio a Shakespeare, da Galileo a Saramago, senza badare ai secoli e marciando per due ore. È un percorso nei luoghi inesplorati dove soggiornarono, fantasticarono e scrissero alcuni forestieri o indigeni d'intelletto. Dieci stazioni nel centro storico, da vedere e godere a piedi. Dentro e fuori, con sorprese. In ognuna delle tappe la memoria di uno o più personaggi con una varietà di accompagnamenti: sonori, teatrali, filmici. Alcune soste riservano un'occasione mangereccia alla maniera popolare dell'osteria.
Allestimento Roberto Soggia. Interventi Scraps Orchestra, solisti dell'Orchestra da Camera di Mantova, Giorgio Gabrielli e Accademia Teatrale Campogalliani. Mangiari a cura di Opera Ghiotta.
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Italiano
«Una marcia massacrante alla maniera delle osterie all'antica», questo promette Stefano Scansani alle quasi trecento persone partite da Piazza Dante, bicchiere al collo e passo di marcia scandito da un tamburino. Un giro per le osterie 'letterarie', fequentate dai nomi più illustri della letteratura di tutti i tempi: da Virgilio a Dickens ad Hans Christian Andersen, da Shakespeare a Dante a Goldoni e Casanova, fino a D'Annunzio, Tasso, per finire con Saramago. Dieci tappe corrispondenti ad altrettante sorprese: interventi di Scansani sulla storia e le curiosità più nascoste della città, intermezzi musicali, incursioni di fauni e di burattini. Dieci osterie per raccontare la Mantova letteraria dal punto di vista più 'popolare', per mezzo di passaggi e di assaggi, come quelli, enogastronomici, serviti ai partecipanti.

Il pubblico attende in Piazza Dante, ognuno porta appeso al collo un pass rosso e un bicchiere a calice. Poi, a un certo punto, un fischio di fischietto, e... via! Si parte, a ritmo di tamburo, per le piste delle 'Osterie degli scrittori'.
Prima fermata: piazza Broletto. Ad accoglierci la Scraps Orchestra, che ci accompagnerà per le vie di Mantova durante tutta la serata. E, ovviamente, Stefano Scansani, dal balcone accanto alla statua di Virgilio in cattedra, che «guarda la città e la protegge». Da qui comincia il viaggio, insieme alla Vècia che si affaccia dalle finestre e ai fauni che si aggirano tra il pubblico, interpretati da Giorgio Gabrielli e Zerobeat. Tra uno sguardo alle stanze d'albergo che ospitarono Charles Dickens e Hans Christian Andersen, la rappresentazione da parte degli attori dell'Accademia Teatrale Campogalliani, burattini umani di Sandrone e Fagiolino, una fermata di degustazione, e l'ascolto del racconto-teoria-leggenda di Shakespeare che avrebbe visitato Mantova prima di scrivere "Romeo & Juliet", i camminatori notturni proseguono.
La sesta fermata è la più spettacolare: abbiamo l'onore e il privilegio di ammirare la Biblioteca Teresiana, ancora chiusa al pubblico. All'atmosfera suggestiva della biblioteca si aggiunge, ciliegina sulla torta, la musica classica suonata da alcuni solisti dell'Orchestra da Camera di Mantova.
Dopo una seconda fermata mangereccia, una rappresentazione ispirata a Goldoni (ma 'personalizzata' in dialetto mantovano), e uno sguardo al soffitto del Labirinto che ispirò Gabriele D'Annunzio, si giunge infine all'ultima tappa, Piazza Castello. Qui, dopo aver attraversato la storia della letteratura, si torna al presente, al Festivaletteratura che con incredibile preveggenza invita i futuri premi Nobel. L'evento termina qui; ma, per usare proprio le parole di uno di questi Nobel passati a Mantova, José Saramago, «Il viaggio non finisce mai. Solo i viaggiatori finiscono».

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