10/09/2017

ALEXANDERPLATZ, AUF WIEDERSEHEN!

2017_09_10_197
In molti avranno ancora negli occhi le immagini delle edizioni straordinarie dei telegiornali che seguivano le concitate vicende del 9 novembre 1989, data riconosciuta come inizio della caduta del Muro di Berlino. Clemens Meyer ricorda l'autunno di quell'anno come eccezionalmente buio, piovoso e freddo: all'epoca della riapertura delle frontiere tra Germania Est e Ovest, lo scrittore di Lipsia aveva dodici anni. La violenza di quel terremoto politico e sociale traspare ampiamente dal suo lavoro d'esordio "Eravamo dei grandissimi", romanzo di formazione di una banda di amici dedita alla (auto)distruzione nel 'selvaggio est' della Germania. Accomunata da alcuni a "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino" e "Trainspotting", l'opera racconta una storia di disillusione, mancanza di utopia e adolescenza ai limiti, attingendo a piene mani dalle memorie di un autore «cresciuto come un figlio della strada». Del profondo oriente tedesco Meyer parlerà con Luca Scarlini.

Con il sostegno Goethe-Institut Mailand.

L'evento 197 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto a Palazzo d'Arco.
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