05/09/2019

UN PASSATO CHE SA DI FUTURO

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Colori, materiali, finiture. L'acronimo CMF, che definisce quello che si considera oggi un fondamentale settore del design contemporaneo, fu coniato nel 1980 da uno dei più innovativi designer italiani, Clino Trini Castelli. Concentratosi fin dagli esordi sugli aspetti figurativi più intangibili – colore, luce e suono – ha sempre anticipato con le sue sperimentazioni le tendenze future, come la domotica e le tecnologie del riciclo. Dagli anni Sessanta a fianco del maestro Ettore Sottsass nel grande laboratorio Olivetti, passando per l'esperienza Colorterminal IVI di Milano, fino alle vittorie dei premi Compasso d'Oro e alle collaborazioni giapponesi, Castelli si racconta insieme all'architetto Guido Musante, curatore del volume No-form 2020. 10 racconti oltre il design, un dietro le quinte di alcuni tra i progetti più significativi del grande designer. Dirige l'incontro il critico e storico dell'architettura Luca Molinari.
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