11/09/2021

IL MAROCCO È UN OGGETTO LETTERARIO

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«Quando studiavo matematica, i miei professori parlavano di eleganza della dimostrazione. Più la dimostrazione era corta ed efficace, più era considerata elegante. Per me, è una definizione che calza anche per il racconto», spiegava Fouad Laroui (La vecchia signora del riad, Le tribolazioni dell'ultimo Sijilmassi, Lo strano caso dei pantaloni di Dassoukine) in un'intervista del 2013. Non stupisce dunque che spesso, alla base dei romanzi dello scrittore, docente universitario ed economista marocchino, si trovi la questione dell'attenzione al linguaggio e della lingua come motore di incomprensioni, incontri e divertiti giochi semantici. Nato in Marocco, a Oujda, ma residente ad Amsterdam, Laroui sfrutta la distanza dalla propria realtà letteraria nordafricana come fonte di ispirazione per valorizzare il connubio tra differenti culture, i cui stereotipi e categorie preconcette decostruisce con ironia, «mettendo in discussione le radici della divisione odierna tra Oriente e Occidente». Lo incontra Bruno Gambarotta in compagnia di Cristina Vezzaro, la traduttrice italiana di tutti i suoi libri.

L'autore parlerà in francese, con interpretazione consecutiva in italiano.


L'evento 126 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente non era prevista la presenza di Cristina Vezzaro.


 
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