09/09/2005

Renato Kizito Sesana con Pier Maria Mazzola

2005_09_09_063
Renato Sesana, missionario comboniano, ha assunto il nome Kizito, dal nome di un martire ugandese. Ha vissuto in Zambia, Sudan, Kenya (dove ha fondato "New People", un diffuso periodico panafricano) compiendo numerose missioni tra le popolazioni flagellate dalla guerra. I suoi libri (da "Occhi per l'Africa" fino a "Io sono un nuba") rispecchiano la sua spiritualità asciutta e 'laica' e testimoniano la continua ricerca di riscatto da parte dei popoli africani. Lo incontra Pier Maria Mazzola.


L'evento 063 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Ugo Morelli, sostituito successivamente da Pier Maria Mazzola.
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«Io cerco di raggiungere la pienezza di vita con gli altri attraverso il Vangelo». Così padre Kizito Sesana risponde a chi gli pone la domanda: «Perché ha deciso di diventare un missionario?». E infatti la discussione con padre Kizito, missionario comboniano, inizia subito all'insegna della sua esperienza personale in Sudan, nella zona dei Monti Nuba, dove ha deciso di andare per incontrare una comunità di cristiani, nonostante la consapevolezza che viaggiare in quelle zone avrebbe comportato dei rischi molto grandi per la sua incolumità. Proseguendo nella discussione, si arriva a trattare della grave situazione socio-politica presente in Sudan, la quale vede imperversare al suo interno una guerra civile iniziata nel 1953. La copertura mediatica riservata all'Africa, afferma padre Kizito, è scarsa, e nella maggioranza dei casi deformante: si è sempre affermato che la guerra in Sudan fosse una guerra di religione, mentre invece si tratta di una ribellione delle popolazioni sudiste contro quelle del nord, detentrici del potere e che per questo privano di molti diritti fondamentali i popoli del meridione. Padre Kizito da molti anni cerca di portare il suo contributo in questo paese; la situazione storica contingente richiede decisioni difficili, come quella di permettere l'uso delle armi ai ribelli per difendersi dai soldati governativi, decisione in apparenza in contraddizione con i principi della non-violenza di cui il missionario è sostenitore. Ma la convinzione che spinge padre Kizito a perseverare nel suo intento di aiutare il popolo africano è forte, e forse ci sarebbe bisogno di più persone disposte a compiere una tale scelta, anche se molto gravosa.

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