08/09/2006

Gabriele Basilico con Beppe Finessi


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Gabriele Basilico è uno dei più noti fotografi europei. Nella sua carriera ha privilegiato come soggetto le aree industriali e urbane. «Riflettendo a posteriori su tutti i miei viaggi, su questi passaggi urbani, mi sembra che una condizione costante sia stata l'attesa di ritrovare corrispondenze ed analogie. (...) Questo non significa che tutte le città debbano forzatamente assomigliarsi, ma significa che in tutte le città ci sono presenze, più o meno visibili, che si manifestano per chi le vuole vedere, presenze familiari che consentono di affrontare lo smarrimento di fronte al nuovo». Lo incontra al Festival l'architetto Beppe Finessi. L'evento sarà accompagnato dalla proiezione di fotografie di Basilico.



L'evento 108 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso il Salone Mantegnesco dell'Università.
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Pomeriggio, Aula Magna dell'Università gremita. Aspettando le proiezioni di Gabriele Basilico, che ci racconta, attraverso i suoi scatti in bianco e nero, le periferie urbane, il lavoro nelle fabbriche, ci racconta i porti, i mari del nord e del sud Europa, e ci porta in città come la Beyrouth del 1991 sofferente delle ferite della guerra ma non ancora morta: «Agli inizi della mia carriera non esistevano scuole di fotografia... ho imparato attraverso un catalogo, "Light Impression"», ricorda dei film che hanno dato al fotografo dignità professionale, e ci spiega il modo minimalista con il quale pone le sue opere nei vari spazi espositivi. Con le sue foto, Basilico entra dentro le città, le narra, e ci fa immaginare le architetture come dotate di occhi, nasi, orecchie, che aspettano di mostrarsi... permettendoci di vedere oltre l'apparenza della realtà.

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