10/09/2010

L'AMBIGUITÀ DELLE IMMAGINI
. Questioni di fotogiornalismo


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Il fotografo francese Marc Riboud racconta della sorpresa provata quando in Bangladesh, nel 1972, si accorse che la presenza di alcuni fotogiornalisti intervenuti all'arresto di due gerarchi del regime appena rovesciato spinse dei soldati indiani a «picchiare ferocemente» gli arrestati. Se la presenza dell'obiettivo orienta in questo modo i comportamenti, il fotoreporter può ritenersi estraneo a quanto accade? Ferdinando Scianna, fotografo ed autore di" L'etica del fotogiornalismo", si interroga su questi problemi di sempre maggiore attualità, partendo dal presupposto che «la fotografia mostra, non dimostra; ci fa vedere il morto, raramente la causa della morte». Lo incontra lo scrittore Marco Belpoliti.

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Italiano
All'interno del Seminario Vescovile, lo scrittore Marco Belpoliti ha incontrato il fotografo Ferdinando Scianna, autore di "L'etica del fotogiornalismo": una ricognizione sugli interrogativi che ne hanno accompagnato quarantacinque anni di carriera.
Tra le poche certezze quella che la foto «mostra, non dimostra» e che se le belle foto forse non migliorano il mondo, quelle brutte di sicuro lo peggiorano.
Dal miliziano di Capa ad Abu Graihb, il fotogiornalismo ha giocato un ruolo fondamentale nella percezione dei fatti storici, seppure il rischio assuefazione sia dietro l'angolo.

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