05/09/2013

BAMBINI IRRIVERENTI

2013_09_05_054
dagli 8 ai 12 anni
Disperarsi non serve a molto. Uno scrittore come Ulf Stark ("Principessa piccolina", "Maria Nasopallido", "Il paradiso dei matti") ci insegna a ridere di situazioni che ci sembrano senza via d'uscita: a volte basta un po' di umorismo, uno sberleffo, un po' di sana irriverenza, per voltare la frittata e darci quella spinta che ci permette di uscirne come mai avremmo pensato. Altrettanto brava in simili acrobazie è Janna Carioli ("Sono unico"). In equilibrio tra loro l'attore Pino Costalunga con il contributo di Kulturradet / Swedish Arts Council
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Italiano
Svedese
«Sapete cosa vuol dire essere bambini irriverenti?» chiede Pino Costalunga al giovane pubblico. Si diffondono cosí, e si propagano nella sala moltissime opinioni diverse. Anche Pino e il famoso scrittore svedese Ulf Stark esprimono la loro opinione: «Un bambino irriverente è un bambino che non si comporta molto bene e che non rispetta le regole» dice Pino. «Sí, a volte puó essere positivo, ad esempio quando si fanno azioni a fin di bene, altre negativo, come quando si dicono bugie a svantaggio degli altri.» Anche Ulf, da piccolo, è stato un bambino irriverente, come ha raccontato nei suoi libri. «Delle volte vuol dire guardare le cose da un altro punto di vista. Non è detto che tutto quello che dicono gli altri sia giusto, e essere irriverenti vuol dire avere un'opinione diversa dagli altri. In questo senso per me è giusto essere irriverenti» dice Janna Cairoli. Seguendo questa logica, essere irriverenti vuol dire anche esprimere quello che sentiamo e proviamo. Da qui la frase di Janna «Non abbiate paura di usare le parole per esprimere i vostri sentimenti». Un continuo scambio di opinioni e pareri tra il pubblico, Ulf Stark, Janna Cairoli e Pino Costalunga. L'incontro si è concluso reppando sopra una simpatica poesia. «La poesia confina con la musica».

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