06/09/2014

IRIS MURDOCH RENAISSANCE

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Stiamo assistendo a un 'rinascimento' della figura e dei testi della pensatrice inglese Iris Murdoch, un'autrice fondamentale del Novecento la cui opera si distribuisce sui due versanti della letteratura (romanzi) e della filosofia. Particolare interesse in questo momento di edizioni e riedizioni dei suoi libri, è l'inedita posizione morale non sistematica, ma legata alla sola autorevolezza dell'esperienza. Luisa Muraro, filosofa che ha introdotto la raccolta di saggi della Murdoch Esistenzialisti e mistici, terrà una lezione in cui darà molte chiavi preziose per mettere in luce le conseguenze di una folgorante formulazione della filosofa inglese: «Fare filosofia significa esplorare il proprio temperamento andando nello stesso tempo alla ricerca della verità».
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Italiano
Luisa Muraro, filosofa della 'second wave' femminista ci guida alla scoperta di Iris Murdoch, filosofa e scrittrice irlandese di cui ha curato l'introduzione alla versione italiana di "Esistenzialismi e mistici", raccolta di suoi scritti filosofici. Dalla gioventù fra amicizie e infedeltà amorose, all'immagine di lei a sessant'anni («creatura distante e strana», la definiranno) alla vecchiaia accudita dal marito, la Muraro ci racconta con ironia e rigore la figura di una donna che visse intensamente il suo tempo, conoscendo i grandi pensatori della sua epoca e va contro corrente. La sua prima conferenza filosofica venne abbandonata dai suoi colleghi in segno di dissenso, ma lei continua a scrivere. «In un tempo in cui le parole girano intorno e si riferiscono a cose già definite è impegnata in una lotta contro l'irrealtà, perchè il nostro parlare sia un parlare di qualcosa di reale». Della Murdoch ci racconta del suo andare contro al narcisistico isolamento del soggetto novecentesco, che impoverisce perché ci priva dell'importantissimo contatto con il reale. Anche gli infanti, ci dice, imparano istintivamente a definire l'altro prima di loro. Le loro prime parole sono mamma, papà e solo molto dopo imparano a definire loro stessi, in opposizione a ciò che non sono. Questo radicamento nel mondo è fondamentale per introdurre un altro importantissimo tema: quello della bontà, virtù direttamente legata alla realtà. Perché la morale, conclude, ha sul piano dell'esistenza lo stesso valore della realtà.

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