08/09/2017

ALI BOMAYE!

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Non mise solo al tappeto i migliori pesi massimi del suo tempo. Non fu solo protagonista dei più grandi match di pugilato di sempre (l'epico "The Rumble in the Jungle" contro George Foreman, il brutale "Thrilla in Manila" contro Joe Frazier). Nel racconto mozzafiato di Federico Buffa ("Muhammad Ali. Un uomo decisivo per uomini decisivi"), accompagnato in questa sua nuova, avvincente affabulazione sportiva da Elena Catozzi, il pugile di Louisville fu il simbolo di una nazione in subbuglio, il primo grande obiettore di coscienza della storia dello sport, l'uomo di fede che si convertì all'Islam e spese ogni goccia del proprio sudore contro la segregazione razziale, regalando una speranza a chi, come lui, crebbe tra gli ultimi della terra. «Io sono l'America. Sono la parte che non volete riconoscere. Ma vi dovrete abituare a me: un nero molto sicuro di sé, aggressivo. Con il mio nome, non quello che mi avete dato voi, la mia religione e non la vostra, i miei obiettivi». Parola di re Muhammad Ali. Modera l'incontro il giornalista Andrea Giangiulio.
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