Araeen, Rasheed

Persona
Laureato in ingegneria civile all'Università di Karachi nel 1962, ha lavorato come artista visuale fino al trasferimento dal Pakistan a Londra, nel 1964. Ha iniziato a lavorare come artista senza alcuna preparazione formale, producendo sculture influenzate dalla corrente minimalista e dalla sua esperienza tecnica di ingegnere. Nel 1972 si è unito al Black Panther Movement. Sei anni dopo ha fondato e iniziato a pubblicare la rivista "Black Phoenix", che nel 1987 si è trasformata in "Third Text", una delle più importanti pubblicazioni in materia di arte, Terzo Mondo, Postcolonialismo e etnicità. Durante il primo decennio di pubblicazione lo scopo principale era denunciare la chiusura istituzionale del mondo dell'arte e degli artisti che ne facevano parte. In seguito l'obiettivo è diventato l'indagine sul fenomeno dell'assimilazione dell'esotico nei nuovi contesti artistici. È stato uno dei pionieri ad imporre una la prospettiva black nel contesto artistico britannico, il suo lavoro mette il luce il problema della definizione dell'identità per gli artisti del Terzo Mondo. Rasheed Araeen è stato tra i primi a sostenere la necessità di artisti dei paesi dell'Africa, dell'America latina e dell'Asia di essere riconosciuti nelle istituzioni culturali britanniche, a partire dagli anni '70 primi . Il suo approccio, visionario e idealista, gli ha permesso di modellare le sue idee attraverso una serie di media diversi. Ha curato mostre, avviato e pubblicato un gran numero di riviste, realizzato installazioni artistiche e progetti artistici basati sulla comunità. Nel 2001 è stato invitato dal Kunsthaus Bregenz in Austria a pubblicare la sua critica istituzionale nella pubblicazione "Il Museo come Arena". Araeen ha poi pubblicato la sua corrispondenza privata con la Ikon Gallery di Birmingham, che aveva chiesto di partecipare ad una mostra nel 1980 (tale corrispondenza è stata pubblicata anche in Rasheed Araeen, "Making Myself Visible"). La proposta venne annullata quando gli altri 10 artisti previsti rifiutarono di mostrare il loro lavoro accanto al suo. La loro opposizione aveva lo scopo di difendere la purezza della galleria; Araeen aveva proposto di rappresentare la macellazione e il consumo di una capra secondo un rituale musulmano. Unitamente alla performance, aveva annunciato che avrebbe strappato le pagine di un libro di storia dell'arte contemporanea. Il rifiuto della storia ufficiale dell'arte moderna e della storia dell'arte d'avanguardia completava l'affronto estetico alla galleria d'arte.
Rasheed Araeen is a civil engineer, an artist, writer and inventor - with an international patent. As an artist, he began his journey in 1953 and continued to pursue art while studying civil engineering at NED Engineering college in Karachi. After doing some important works in Karachi, seminal to his later pursuits, he left for London in 1964 and has since lived there. In 1965, he pioneered minimalist sculpture - representing perhaps the only Minimalism in Britain. After having been active in various groups supporting liberation struggles, democracy and human rights, he began to write in 1975, and then started publishing his own art journals: "Black Phoenix" (1978), "Third Text" (1987) and "Third Text Asia" (2008). He has also established online versions of "Third Text" in Cape Town, South Africa, entitled "Third Text Africa", and the Spanish language "Tercer Texto" in Lima, Peru, both free to their readers. He has curated two important exhibitions: "The Essential Black Art" (1987), "The Other Story" (Hayward Gallery, 1989); and is a recipient of three honorary doctorates (PhDs) from universities of Southampton, East London and Wolverhampton. He is now directing a project that will revise and produce the most comprehensive and inclusive history of art in postwar Britain. Rasheed Araeen has published an autobiographical book, "Making Myself Visible" (1984), comprising texts and visual images, and his forthcoming book," Art Beyond Art / Ecoaesthetics: A Manifesto for the 21st Century", will be published in August 2010.

Bibliografia

In costruzione
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