Shulamit, Lapid
Persona
Shulamit Lapid è autrice di romanzi, racconti, poesie, drammi teatrali e libri per bambini. Nata a Tel-Aviv nel 1934, ha studiato per due anni Letteratura inglese e Orientalistica presso l'Università Ebraica di Gerusalemme. Al 1969 risale il suo primo volume di racconti, "Dagim", anche se è grazie a "Gai oni" (1982) che in madrepatria guadagna notorietà e viene riconosciuta come una delle scrittrici più rappresentative della sua generazione. Il libro si presenta come un romanzo storico ambientato nella Palestina di fine Ottocento, con protagonista un'eroina, parimenti madre e mercante solitaria, che riflette molte istanze femministe. Seguono opere teatrali come "Rekhush" e "Rehem pundaki", in cui sono predominanti tematiche quali la maternità surrogata e la rottura dei legami familiari. Nello stesso tempo si intensifica la produzione di romanzi e short stories, sempre più caratterizzata come letteratura di impegno civile, ad esempio in "Ezel Babou" (1998), romanzo che affronta argomenti tabù della società israeliana, primo tra tutti il dramma vissuto dai lavoratori stranieri e illegali. Nel 1989, grazie a una personalissima incursione dell'autrice nella letteratura di genere e nella detective story, prende corpo una delle sue creazioni letterarie più appassionanti, il personaggio della giornalista d'inchiesta Lisi Badichi, protagonista di una serie di gialli ambientati nella cittadina di Be'er Sheva.
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