08/09/2005

IL POPOLO DEL BLUES


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«Il blues è, prima di tutto, un sentimento, una conoscenza sensoriale, un'entità, in cui il sentimento è la forma e viceversa». Per Amiri Baraka, poeta, saggista, fondatore della Totem Press - casa editrice di Kerouac, Ginsberg e altri poeti della Beat Generation - nonché animatore dei movimenti politici afroamericani, il blues racconta che cos'è l'esistenza nera e come essa riflette su se stessa. Delle radici storiche e della dimensione sociale del blues Baraka discute con Giorgio Rimondi, autore di "La letteratura sincopata", e Franco Minganti, americanista ed esperto di jazz.

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Italiano
Afa insopportabile e fastidioso vorticare di zanzare. Amiri Baraka entra in scena a Campo Canoa con un cappellino di paglia che gli incornicia il volto magro ed espressivo, e forse complici l'acqua e l'umido, rievoca subito la tragedia di New Orleans. L'americanista Franco Minganti, alla sua destra, lo introduce come uno dei maggiori poeti americani del secondo dopoguerra, mentre sulla sinistra gli fa eco il collega Giorgio Rimondi che rievoca la sfortunata quanto immeritata vicenda della pubblicazione italiana dell'ormai classico "Blues people", saggio fondamentale sulla musica afro-americana uscito dalle nostre parti nel 1968 ed oggi ancora in attesa di essere ristampato. Due i temi trattati, strettamente interdipendenti, ovvero quello della musica e quello della politica. Chi lo conosce sa che Baraka è avvezzo a proclami forti e privi di mezzi termini, e in questo non si è smentito: «l'arte, la creatività, sono un fatto eminentemente politico» ed è per questo che la black music, democratica nella sua essenza più profonda, è più popolare nel mondo della politica di George Bush, che proprio a New Orleans ha confermato il suo carattere discriminatorio e razzista. Poca la letteratura, dunque, ma molta la musica, dagli spiritual a John Coltrane, e la politica, con uno sguardo agli anni '60. E se abitasse in Italia, scherza Amiri, è più che probabile che a quest'ora avrebbe già scritto un 'Berlusconi blues'. Come abbiamo detto, niente mezzi termini.

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