11/09/2010
RACCONTARE VIAGGIANDO. DOCUMENTARI A FUMETTI
2010_09_11_140
«Come autore lavoro ormai da trent'anni, e nel corso della mia carriera ho affrontato diversi temi, legati perlopiù alla memoria e al mito. Sono racconti che rientrano nella categoria della fiction. Ma ho sempre amato la narrazione documentaria. Il documentario disegnato è una possibilità del linguaggio fumetto e io sono un autore curioso. Mi piace esplorare». A metà strada tra il diario di viaggio, il libro di storia e l'opera di finzione (come dimostra il recente "Quaderni Ucraini, memorie dei tempi dell'URSS"), lo stile di Igort ha portato una ventata d'aria fresca nel panorama della graphic novel internazionale. Incontra l'illustratore cagliaritano il linguista Alberto Sebastiani.
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Italiano
11 settembre 2010, Teatro Bibiena, ore 14.30. Alberto Sebastiani, linguista, intervista l'autore di fumetti Igort in un incontro dal titolo "Raccontare viaggiando. Documentari a fumetti", in cui l'autore racconta come ha avuto origine l'ultimo suo lavoro, "Quaderni ucraini, memorie dei tempi dell'URSS".
Arrivato in Ucraina per scrivere un libro su Čechov e le sue case, viene investito da una sofferenza antica ma ancora persistente sui volti e nei racconti di alcune persone che incontra. Quasi come una pratica terapeutica, Igort sente di dover raccontare il genocidio avvenuto in Ucraina negli anni '30 ad opera di Stalin. A questo punto l'autore, che ama definirsi un narratore, ha dovuto, pur non essendo un giornalista, usare tecniche giornalistiche per raccontare quanto accaduto in quello che lui ha chiamato un reportage illustrato. "Quaderni ucraini" sono lo specchio di quanto accaduto, visto che Igort ne ha curato in maniera maniacale il dettaglio.
Una curiosità: l'autore ha rimandato a domenica 12 la firma dei suoi libri per avere più tempo da dedicare ad ogni lettore.
Arrivato in Ucraina per scrivere un libro su Čechov e le sue case, viene investito da una sofferenza antica ma ancora persistente sui volti e nei racconti di alcune persone che incontra. Quasi come una pratica terapeutica, Igort sente di dover raccontare il genocidio avvenuto in Ucraina negli anni '30 ad opera di Stalin. A questo punto l'autore, che ama definirsi un narratore, ha dovuto, pur non essendo un giornalista, usare tecniche giornalistiche per raccontare quanto accaduto in quello che lui ha chiamato un reportage illustrato. "Quaderni ucraini" sono lo specchio di quanto accaduto, visto che Igort ne ha curato in maniera maniacale il dettaglio.
Una curiosità: l'autore ha rimandato a domenica 12 la firma dei suoi libri per avere più tempo da dedicare ad ogni lettore.