12.09.2010

LA MANOMISSIONE DELLE PAROLE

2010_09_12_226
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Italiano
«Viviamo un mondo di immagini... Davvero le parole possono essere così importanti?». Durante l'ultimo evento di Festivaletteratura 2010, in Piazza Castello, Stefano Salis interroga Gianrico Carofiglio sull'oggetto del libro che uscirà quest'autunno per Rizzoli, "La manomissione delle parole", appunto. Manomissione che può essere intesa in due sensi: come alterazione e adulterazione del linguaggio, ma anche e soprattutto come liberazione dalle convenzioni linguistiche, al fine di «riappropriarsi» dei vocaboli e riempirli nuovamente di senso.
Vergogna, Giustizia, Ribellione, Bellezza e Scelta sono le parole indagate dai due autori, insieme al loro alone di senso, alla pluralità di significati che le avvolge e le mette in relazione.
A metà tra le drammatiche situazioni di cronaca in cui le persone non riescono ad esprimere le proprie emozioni, agendo con brutalità devastante, e quelle in cui invece c'è una esasperata violenza verbale, la parola deve riappropriarsi del suo senso di «materia con immediato versante etico».
Per un uomo come Carofiglio, diviso tra le sue professioni di magistrato, scrittore e parlamentare, questo elemento può diventare il vero punto di svolta, un modo per rifiutare il terreno della violenza e per agire in maniera diversa. E se è vero che il mondo non cambierà in virtù di un intervento a Festivaletteratura, il solo fatto di volerci provare è fondamentale.

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