CONOSCERE L'IGNORANZA
Se il socratico "so di non sapere" si riverbera nel desiderio di conoscenza e consapevolezza, ce n'è una, altrettanto nota, che recita ignorance is bliss, l'ignoranza è una benedizione. Da quale parte pende il braccio della bilancia? Nonostante le promesse dell'Illuminismo, col passare del tempo e l'avanzare delle scoperte scientifiche, l'umanità non fa altro che perdere i propri saperi, sostituendo quelli più antichi con nozioni nuove e virtualmente infinite. "La rapida espansione dell'informazione, specialmente nei decenni recenti, non coincide con l'espansione della conoscenza", sostiene lo storico britannico Peter Burke, anche perché l'essere umano non è in grado di assorbire l'enorme mole di dati in gioco. E se il secolo scorso, con gli studi di Heisenberg e Gödel, ci ha dimostrato i limiti intrinseci della conoscenza umana, è altrettanto vero che oggi è necessario tenere in considerazione anche la creazione volontaria di ignoranza, tra fake news, propaganda e post-verità. L'autore di Ignoranza. Una storia globale incontra al Festival il giornalista Massimo Polidoro (La meraviglia del tutto, scritto insieme a Piero Angela) per un viaggio storico-filosofico lungo i confini, i limiti e le possibilità del nostro sapere.
L'autore parlerà in inglese, con interpretazione consecutiva in italiano.