SU GAE AULENTI

Attraversando l'Italia da nord a sud (e, a dire il vero, l'intero globo), una costante accompagna il viaggiatore: partendo da Alessandria e tracciando una ipotetica linea che unisce alla città piemontese Milano, Roma, Napoli e Palermo si incontrano spazi ai quali Gae Aulenti ha saputo dare nuova vita e nuova veste. "L'architettura è un mestiere da uomini, ma ho sempre fatto finta di nulla", affermava l'architetta friulana, laureatasi al Politecnico nel 1953 e subito capace di imporsi in un ambiente allora prevalentemente maschile anche grazie alla grande versatilità e agli interessi multiformi. Tra design industriale e di interni, ristrutturazione, progettazione di edifici e scenografie teatrali, Aulenti è stata in grado di trovare "armonia nel rifiuto della specializzazione". Di questa figura tra le più importanti del Novecento italiano, sempre capace di leggere un luogo partendo dalle sue radici, parleranno gli architetti Beppe Finessi, Luca Molinari e Nina Bassoli, curatrice della retrospettiva Gae Aulenti (1927-2012).

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