LEGGERE IL NOVECENTO CON LA LETTERATURA

"Io capisco la storia, anche quella con la S maiuscola, attraverso le relazioni affettive tra le persone, solo così riesco a interpretarla", afferma la scrittrice e sceneggiatrice Francesca Melandri (Eva dorme, Sangue giusto). Come un archivio viene definito non solo dalle singolarità – i documenti – ma dalle interconnessioni tra essi, così anche le vicende del passato sono delineate dalle azioni degli individui che si riverberano nella comunità. Attraverso lo strumento narrativo Melandri ed Helena Janeczek (Premio Strega per La ragazza con la Leica) indagano la storia del Novecento e le sue similitudini con quanto accade oggi in Europa: la prima con Piedi freddi, sorta di romanzo-memoir sul padre sopravvissuto alla Campagna di Russia; la seconda con Il tempo degli imprevisti, racconti brevi in cui "personaggi normali incrociano i grandi rovesciamenti della Storia". Sul senso di un'eredità collettiva le interrogherà la giornalista tedesca Anna Vollmer.

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