Heller, Ágnes
Persona
Filosofa ungherese (1929-2019) è stata una delle più autorevoli interpreti della complessità filosofica e storica della modernità. Sfuggita adolescente alle deportazioni naziste, è stata allieva e amica del filosofo György Lukács e ne ha condiviso i tormentati rapporti con il partito comunista in seguito alla rivolta del 1956. Durante il regime di Kádár, Heller è stata progressivamente privata della possibilità di insegnare, di viaggiare all'estero e di pubblicare i suoi libri. Le vicende della Scuola di Budapest (composta anche, tra gli altri, da Mihály Vajda e György Márkus) vennero rese note all'opinione pubblica occidentale dalla lettera di Lukács al "Times Literary Supplement" del 1973. Nel '77 ha abbandonato l'Ungheria per l'Australia, e quindi per New York, dove ha insegnato presso la New School. Dopo la caduta del Muro di Berlino ha fatto ritorno in Ungheria, pur non rinunciando al suo insegnamento in America. In seguito al trasferimento in Occidente, la filosofa ungherese ha concepito tre grandi progetti: una filosofia della Storia, una teoria dei Sentimenti e una teoria della Morale. La filosofia di Heller si presenta, nella sua straordinaria varietà, come una ricerca intorno a un nucleo fondamentale: la ricchezza dell'uomo, del suo sentire, del suo produrre e soprattutto del suo agire politico e morale, delle sue modalità e condizioni di perfezionamento, verso l'incarnazione utopica contemporanea di quell'ideale di uomo ricco in bisogni, produttore di bellezza artistica, bontà pratica e giustizia politica.
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