Lê, Linda
Persona
Linda Lê al Festivaletteratura 2016 - ©Festivaletteratura
Scrittrice franco-vietnamita, nata a Đà Lạt nel 1963, è figlia di un ingegnere e di una esponente della borghesia naturalizzata francese. Nel 1969 si trasferisce con la famiglia a Saigon e studia presso il Liceo Francese. In seguito parte in Europa con la madre e le sorelle, stabilendosi dapprima a Le Havre e poi a Parigi, dove vive dal 1981. Nel 1986 esordisce nella narrativa col romanzo "Un si tendre vampire", a cui segue nel '92 "Les Évangiles du crime", opera che sancisce il suo passaggio alla casa editrice Christian Bourgois, con la quale pubblica da allora. Critica letteraria e firma di punta della rivista "Magazine Littéraire", è tradotta in diversi paesi e si è aggiudicata tra l'altro il Prix Fénéon per il romanzo "Les trois Parques" (1997) e il Prix Weple per "Cronos" (2012). Con "Lettera al figlio che non avrò" (Prix Renaudot du livre de poche 2011), l'autrice ha aperto un ampio dibattito intorno al significato della maternità nel nostro immaginario. All'interno dei suoi romanzi predilige spesso il racconto in prima persona, talvolta elaborato come una sorta di orazione funebre delle voci narranti ("In memoriam", "Come un'onda improvvisa"). Tale scelta stilistica le consente di mettere a fuoco la complessità delle dinamiche familiari e relazionali «con uno sguardo impietoso sull'amore e sul disamore» (Paola Legnaro).
A French-Vietnamese writer born in Đà Lạt in 1963, the daughter of the engineer and a member of the naturalised French middle-class. In 1969 she moved with her family to Ho Chi Minh City and studied at the French Lycée. She then left for Europe with her mother and sisters, first settling in Le Havre and then in Paris, where she lived since 1981. In 1986 she made her debut with "Un si tendre vampire", followed in 1992 by "Les Évangiles du crime", a book which saw her move to the publishing house Christian Bourgois, who she published with ever since. A literary critic and contributer to "Magazine Littéraire", she has been translated into many languages and has been awarded, among others, the Prix Fénéon for the novel "Les trois Parques" (1997) and the Prix Weple for "Cronos" (2012). With "Lettera al figlio che non avrò" (Prix Renaudot du livre de poche 2011), the author opened a broad debate around the meaning of motherhood in our imagination. Her novels are often told in the first person, sometimes as a kind of funeral oration of the narrative voices ("In memoriam", "Come un'onda improvvisa"). This stylistic choice allows her to focus on the complexities of family and interpersonal dynamics «with a merciless gaze on love and disaffection» (Paola Legnaro).