Cipriano, Piero
Persona
Cipriano Piero al Festivaletteratura 2017 - ©Festivaletteratura
«Psichiatra riluttante», come egli stesso si descrive a più riprese, Piero Cipriano, classe 1968, ha una formazione cognitivista ed etnopsichiatrica e ha lavorato in vari dipartimenti di salute mentale d'Italia, dal Friuli alla Campania. Da qualche anno lavora in un SPDC di Roma. In libri come "La fabbrica della cura mentale" (2013), "Il manicomio chimico" (2015) e "La società dei devianti" (2016), ha provato a mettere in luce alcune degenerazioni della psichiatria contemporanea, in particolare in rapporto all'abuso degli psicofarmaci e a diagnosi spropositate rispetto ai reali campanelli d'allarme del disagio psichico. «Ho visto persone - ha asserito in un'intervista - costrette alle fasce solo per uno sputo sulla finestra. Oggi si lega con disinvoltura, come se fosse un gesto normale. Però non se parla. Una pratica tabù. [...] Il paziente non ha bisogno solo di molecole, ma di una casa, di un lavoro, di relazioni. E la spia del funzionamento è proprio il SPDC: più è morbido il Servizio e più il territorio funziona bene».
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