Aslam, Nadeem

Persona
Nadeem Aslam al Festivaletteratura 2019 - ©Festivaletteratura
Nadeem Aslam, classe 1966, è nato in Pakistan e si è trasferito ancora adolescente con la famiglia in Inghilterra, ad Huddersfield. Ha studiato biochimica all'Università di Manchester, ma già nei primi anni Novanta, dopo l'uscita del romanzo Season of the Rainbirds (1993), la sua forte vocazione per la narrativa è prevalsa sulle materie accademiche. Grazie a quest'opera prima, entrata nella shortlist del Mail on Sunday/John Llewellyn Rhys Prize e del Whitbread First Novel Award, nel 1993 si è aggiudicato il Betty Trask Award e l'Authors' Club First Novel Award. Il suo secondo romanzo, Mappe per gli amanti smarriti (2004), tradotto in una decina di lingue e vincitore dell'Encore Award e del Kiriyama Pacific Rim Book Prize, è una storia d'amore ambientata nella comunità pachistana di una cittadina inglese, uno spazio umano in cui la precarietà dei sentimenti si accompagna a un inesorabile conflitto tra culture e regole morali. Nei successivi La veglia inutile (2008) e Note a margine di una sconfitta (2013) ha saputo narrare i paradossi e le crudeltà di guerre e fondamentalismi dei nostri giorni con una prosa cristallina, che trova una splendida conferma anche in The Golden Legend, tradotto in Italia nel 2019 col titolo Il libro dell'acqua e di altri specchi, «una storia di formazione sentimentale, uno studio sulla perdita e un ritratto lucido dei conflitti che pervadono il Pakistan contemporaneo» (Laura Garmeson sul Financial Times). Dal 2012 è membro della Royal Society of Literature.

Bibliografia

Mappe per gli amanti smarriti, Feltrinelli, 2004 (2009)

La veglia inutile, Feltrinelli, 2008

Note a margine di una sconfitta, Feltrinelli, 2014

Il libro dell'acqua e di altri specchi, ADD Editore, 2019

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