Lynch, Paul
«I miei libri – ha asserito Paul Lynch in un'intervista su Avvenire – sono incentrati su una visione tragica del mondo, tendono a essere più metafisici che politici, perché credo in quella che John Keats chiamava "capacità negativa". Cerco cioè di scrivere immergendomi nell'ignoto, senza confrontarmi con la certezza dei fatti». Nato a Limerick, classe 1977, nel 2023 Paul Lynch si è aggiudicato il prestigioso Booker Prize con Il canto del profeta, un romanzo sulla guerra e i nostri incerti presenti che sviscera il cuore nero del potere totalitario e, nel contempo, indica nella protagonista e nel suo attaccamento alla famiglia le forze morali e vitali per far fronte al Male assoluto. Tra i romanzi precedenti che lo hanno reso uno dei narratori anglofoni più complessi e promettenti della sua generazione – quasi tutti ambientati in epoche differenti sullo sfondo di un'Irlanda livida e violenta – vanno senz'altro citati Cielo rosso al mattino, accolto dalla stampa come un caso letterario; Neve nera, candidato in Francia al prix Femina e vincitore del prix des lecteurs Privat e del prix Libr'à Nous come miglior romanzo straniero; e Grace, premiato come miglior romanzo irlandese dell'anno con il Kerry Group Irish Fiction Award e finalista al Premio Walter Scott. Le sue opere sono pubblicate in Italia da 66thand2nd.
(foto: © Giliola Chistè)