Accascina, Guido

Persona
Guido Accascina, personaggio poliedrico e affascinante, che ha saputo fare della semplicità un'arte e del gioco uno stile di vita, realizzando con coraggio un progetto in cui pochi prima di lui si erano cimentati. Tutto ha inizio con un pacco che viaggia da San Francisco fino a Palermo: è il 1981, l'Italia e l'America sembrano appartenere a due periodi storici diversi, Accascina è un giovane ingegnere palermitano e quel pacco è indirizzato a lui, da parte di suo fratello. Quella scatola non soltanto racchiude un gioco nuovo ma muta sensibilmente il corso della sua vita. Gli viene in mente di progettare, costruire, far volare e vendere aquiloni, il tutto senza intermediari, liberamente - un «one man work» come dice lui stesso - e non si limita ad immaginare questa possibilità, ma la realizza: nasce così Alivola, impresa specializzata nella costruzione e nella distribuzione di aquiloni, giocoleria, giochi d'aria. Si mette a studiare le tecniche di progettazione ed il design degli aquiloni direttamente dai cataloghi - le uniche fonti che riesce a trovare - e, vista la scarsità di materiale informativo, decide di scriverselo lui un libro sugli aquiloni che ancora oggi (pubblicato da Stampa Alternativa) è un must per gli addetti ai lavori e non solo. La popolarità degli aquiloni col tempo cresce a dismisura e Guido Accascina ne è oggi uno dei più quotati e stimati progettisti, nel frattempo si è trasferito insieme alla ditta Alivola a Montopoli di Sabina, in provincia di Rieti. Come i bambini, quando scopre qualcosa di nuovo e affascinante, Accascina la vuole capire, possederne le tecniche e scoprirne i segreti. E' successo così anche con gli automata, piccole sculture animate in carta, legno o metallo, che attraverso complicati congegni meccanici, realizzano dei semplici movimenti insieme buffi e affascinanti. Guido Accascina li ha scoperti durante una visita al Cabaret Mechanical Theatre di Londra dove sono esposti quelli realizzati dai migliori artisti come Paul Spooner e Peter Markey e da allora non li ha più abbandonati. Il numero di automata che si possono costruire è potenzialmente infinito, solo per fare qualche esempio: la coppia che si bacia e l'automata che riproduce il movimento delle onde, l'orchestrina, l'elefante che fa un balzo alla vista del topolino, il leopardo che si mimetizza dietro l'erba della savana, la tartaruga che nella celebre corsa supera la lepre avvalendosi dell'aiuto di un'automobile. Gli automata sono delle piccole sfide, c'è chi li compra già «bell'e fatti» e si accontenta di fare girare la manovella ma anche chi sceglie di costruirli a casa, optando per le scatole con gli automata in kit di montaggio. Nel 2001 Guido Accascina e Marina Gigli danno vita a Montopoli di Sabina ad un vero e proprio museo di automata, il Modern Automata Museum che vanta circa 200 pezzi realizzati da artisti provenienti da diverse parti del mondo (italiani, francesi, tedeschi, giapponesi, canadesi, americani). «Si tratta dell'unico museo» dice ironicamente Accascina «dove non sono gli utenti a muoversi tra le opere, quanto le opere che si muovono mentre i visitatori stanno fermi ad ammirarle!»
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Bibliografia

"Aquiloni", Stampa Alternativa, 1986
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