Amis, Martin
Persona
Martin Amis al Festivaletteratura 1998 - ©Festivaletteratura
Nato ad Oxford nel 1949, è figlio d'arte: suo padre, Kingsley, morto nel 1995 e dal quale ha preso il grande talento narrativo è uno scrittore piuttosto noto in Gran Bretagna. Ha trascorso parte dell'infanzia a Princeton, negli Stati Uniti e poi si è trasferito in Spagna. Ha conseguito una laurea in letteratura alla Oxford University ed a soli 21 anni è divenuto recensore di punta dell'"Observer" prima, quindi del "Times Literary Supplement", entrando così a far parte dei circoli dell'intellighenzia londinese. Ha sceneggiato diversi film e, di alcuni, è stato anche regista.
Le ambizioni sbagliate, la mancanza di talento e uno sguardo spietato ed esilarante sul mondo caratterizzano i personaggi delle sue opere. Con stile corrosivo e satirico ritrae nei suoi racconti le contraddizioni e le manie della società inglese. Discusso in patria per i suoi alti compensi e per aver scelto un agente americano, Amis è un abile ritrattista del mondo editoriale di cui mette a nudo ipocrisie e velenose consuetudini. In una intervista ha dichiarato: «Quello che mi interessa è il rapporto con il lettore - voglio che il lettore mi senta sempre accanto, che si perda in me».
He was born in Oxford in 1949 and he inherited his great narrative talent from his father Kingsley - a quite well known writer in Great Britain who died in 1995. Martin Amis spent part of his childhood in Princeton, USA, and then moved to Spain. He graduated with a degree in Literature at Oxford University and, at the age of 21, he became reviewer first for "The Observer" and then for "The Times Literary Supplement", and in this way he became part of the London intelligentsia. He wrote several filmscript and also directed some films.
Vain ambitions, the lack of talent and a pitiless look on the world are the distinctive features of his characters. Contradictions and manias of the English society are portrayed with a corrosive and satyrical style in his stories. He was highly criticised in his country for his high rewards and for choosing an American agent. Amis is very good in portraying the editorial world, revealing its hypocrisy and its rules. In an interview he stated: «What I am interested in is the relationship with the reader: he should aways feel myself close to him, I want him to get lost in me».