07/09/2002

Tiziano Terzani


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«Mi si dice (...) che il giornalismo-spettacolo ha inquinato l'etica della professione, e che presto scompariranno quelli come me che vanno ancora a giro per il mondo con la pretesa d'inseguire qualche piccola verità. (...) Ma sono anche convinto che (...) anche questo mestiere (...) può continuare a essere visto come una missione, un servizio pubblico, un modo di vivere». Tiziano Terzani è stato inviato di "Der Spiegel" in Vietnam, Cambogia, Cina, Giappone, India. Giornalista italiano tra i più stimati a livello internazionale, ha recentemente pubblicato "Lettere contro la guerra", pamphlet-denuncia sull'intervento occidentale in Afghanistan.

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Italiano
Terzani irrompe al Festival con il suo carisma magnetico, alcune lacrime di commozione lo sorprendono di fronte ad un pubblico seduto in ogni spazio utile. Una folla silenziosa e adorante, infatti, ha 'religiosamente' assecondato le parole di Terzani contro la guerra, quella combattuta sul campo e quella al terrorismo. La sua unica qualità - sostiene l'autore - è di essere vero, e in quanto tale, si sente ossessionato dalla violenza, dalla guerra, che fronteggia con i suoi mezzi, quelli di un uomo «diverso e sincero». Riflessioni concrete, riflessioni profonde che hanno convinto tutti, come testimoniano le ore di fila per l'autografo e la caccia all'ultimo libro, "Lettere contro la guerra", appunto.

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