08/09/2002

Piero Colaprico e Pietro Valpreda


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Uno dei più interessanti sodalizi letterari degli ultimi anni è quello tra Piero Colaprico, giornalista e scrittore in proprio, e Pietro Valpreda, che dopo la nota vicenda giudiziaria si è anch'egli cimentato con il romanzo giallo. Da questo lavoro a quattro mani è nato il personaggio di Pietro Binda, che ora come brigadiere dell'Arma, ora come investigatore privato, indaga in una Milano ritratta nella sua storia recente. "La primavera dei maimorti", ultimo episodio uscito, è ambientato alla fine degli anni Settanta. Presenta il giornalista Bruno Pischedda.
 L'evento 173 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente era prevista la presenza di Pietro Valpreda.
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Due sono stati i protagonisti dell'evento svoltosi oggi pomeriggio nel cortile della Casa del Mantegna, ma solo uno di loro, Piero Colaprico, era fisicamente presente a intrattenere il pubblico del Festival, col compito arduo di evocare lo spirito dell'altro, il recentemente scomparso Pietro Valpreda, senza farsi schiacciare dal peso del suo ricordo, dalla memoria di quest'uomo che più che fare la storia «è stato attraversato dalla storia» e che, negli ultimi anni della sua vita, ha trovato il modo di esprimere il proprio talento di affabulatore grazie alla collaborazione con Colaprico, giornalista e scrittore in proprio. Da tale sodalizio artistico sono nati tre gialli con protagonista il brigadiere Pietro Binda, il cui futuro appare ora sospeso in una sorta di limbo, perché Colaprico si dice confuso: continuare a scrivere di Binda o no? Nel primo caso ha paura di stravolgere la natura del personaggio e di tradire l'amico, nel secondo gli sembrerebbe «di far morire una seconda volta Valpreda».

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