08/09/2002
IL GIRO DEL MONDO IN SETTANTASETTE MINUTI
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Se, come ha scritto Kurt Vonnegut, «le proposte di viaggi strani e inattesi sono lezioni di danza da parte di Dio» preparatevi a ballare. E a sentire la sua voce. Perché questo è un corso accelerato, uno dei mille possibili. Uno spettacolo multimediale con letture da Conrad a Omero, da Kerouac a Stevenson, da Bruce Chatwin a Terzani ed una preziosa pellicola del 1926: un viaggio in nave da Genova a Sidney. Musiche originali eseguite dal vivo, al pianoforte, di Umberto Petrin.
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Italiano
Giuseppe Cederna ci prende alle spalle, in alto da un palchetto centrale: «Abbiamo mandato a casa più di cento persone, però voi ce l'avete fatta, siete a bordo di questa nave che se ne va agli antipodi. Con la letteratura si viaggia intorno al mondo». Uno schermo sullo sfondo del palcoscenico propone le immagini di un viaggio da Genova verso l'Australia, di quando il sonoro non esisteva ancora. Il suono ci arriva dal piano di Umberto Petrin e i mille strumenti di Alessandro Picci. La voce di Cederna racconta storie di polvere e di pazienza, perché non servono motivi per viaggiare, è il viaggio che conta, non l'arrivo. Tra citazioni de "Il Piccolo Principe" e di "Blade Runner", la platea viene accompagnata in un percorso che svela quanto sia il viaggio a fare e disfare, in quanto i turisti corrono, ma i viaggiatori vanno adagio. Arrivati nell'emisfero boreale la musica si ferma e le parole si spengono, l'applauso tarda ad arrivare nella speranza che il viaggio non sia finito.