05/09/2003

NICOLA ARIGLIANO QUARTET IN CONCERTO


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«A me piacciono le punteggiature, [...] il testo è già un qualcosa di estremamente musicale, da rendere al meglio rispettandone le pause, i silenzi, gli accenti, le virgole e i punti e virgola...». Forse per questo rispetto del testo, Nicola Arigliano, classe 1923, è stato definito durante la sua carriera, «il cantante che non canta». In realtà Arigliano è uno dei più raffinati interpreti del jazz e dello swing italiano e americano dagli anni '30 agli anni 60, con un repertorio che comprende "I sing amore"," Amorevole" e molte, personalissime rivisitazioni di cover italiane.
 
 Nicola Arigliano voce; Giampaolo Ascolese batteria, percussioni; Antonello Vannucchi pianoforte; Elio Tatti contrabbasso.

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Italiano
«Siamo venuti questo pomeriggio, ma con la sala vuota non abbiamo provato. Adesso, con un teatro pieno, chi ci ferma più?». Il jazz si diffonde e Nicola Arigliano presenta i suoi compagni di viaggio: Antonello Vannucchi al pianoforte, Elio Tatti al basso e Giampaolo Ascolese alla batteria. Il concerto procede su una linea melodica continua che va dal jazz allo swing e dalla canzone napoletana alle atmosfere italiane degli anni trenta. La voce, sfruttata con sapienza in tutte le sue possibilità musicali, scorre soavemente su una musica che ti invoglia a sorridere, mentre spinge il corpo ad ondeggiare ritmicamente. All'inizio della seconda parte del concerto, Arigliano trascina una signora del pubblico in una performance di "Parlami d'amore Mariù", tingendola dei colori di una jam session. Lo spettacolo continua con omaggi a Gerschwin, a Gorni Kramer e con la costante presenza di Arigliano che dimostra di avere i tempi di un vero showman, in grado di coinvolgere e stuzzicare il pubblico durante i brani e nelle presentazioni. In una parola: Eccezionale.

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