06/09/2003

MONTESOLE


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«È il 29 giugno 2001. Una sera d'estate nitida in cielo e serena in terra, negli occhi che si scrutano, si salutano, sorridono». Così secondo Giovanni Lindo Ferretti, leader dei P.G.R., è iniziata l'avventura di Montesole, tour, concerto, album ispirato alla memoria di don Dossetti. Dopo il tour teatrale, seguito alla pubblicazione dell'album, i P.G.R. hanno tenuto una serie di concerti presentati in luoghi apprezzati per la loro particolarità e soprattutto per l'atmosfera. Festivaletteratura è la sede scelta per la conclusione di questo secondo straordinario viaggio.
 Giovanni Lindo Ferretti: voce, Ginevra Di Marco: voce, Gianni Maroccolo: wurli, basso, electronics, Giorgio Canali: chitarre, Francesco Magnelli: pianoforte, magnellophoni, cori.

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Italiano
Pochi minuti prima del concerto: un palco minimo con un grande telo bianco su cui proiettare colori e parole. Gradinate deserte e le torri del castello illuminate dai fari di una piazza vuota. Pochi minuti e si aprono le transenne. Un gruppo di amici si ritrova. Tanti, più d'una generazione. Le prime note, "Krsna Pan" e le voci di Giovanni Lindo Ferretti e di Ginevra di Marco portano parole nella musica di Gianni Maroccolo, Giorgio Canali e Francesco Magnelli. Per Grazia Ricevuta in concerto a Mantova, ci riportano le emozioni, le intime, sommesse riflessioni ed il vivo peso di ogni parola e ogni nota del concerto di Montesole del 29 giugno 2001, un evento nato quasi per caso, ma che ha continuato a vivere in una lunga serie di rappresentazioni, e che si conclude qui, il 6 settembre 2003, al Festivaletteratura di Mantova. Un'altra «sera d'estate nitida in cielo e serena in terra». Un pubblico di veri intenditori, che sa bene cosa vuole ascoltare, e riempie di applausi l'attacco e la conclusione di brani che hanno fatto la storia dei CCCP/CSI, ora PRG: "Unità di Produzione", "Tabula Rasa Elettrificata", e poi "Cupe Vampe". "Guardali negli Occhi", i temi della guerra e della Resistenza. "Libera me Domine", un assolo di Ginevra, "Gli encores", "Linea Gotica", "Morire". Una luna non ancora debitamente piena, ma decisamente scenografica, si affaccia su Piazza Castello. Sì, la magia ha funzionato anche stasera. Un breve, affettuoso, cenno di saluto e tutto finisce. Il pubblico si allontana in silenzio, perché le parole sono state dette, e ora vanno ripetute, indagate, assimilate. Le vibrazioni elettriche, profonde, stridenti, sono ancora nelle pietre della piazza e nell'aria. Si dice che sia l'ultimo appuntamento per l'esperienza dei PRG. E poi?

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