10/09/2004

TI RACCONTO... ALAN TURING. Informatica, spionaggio e sesso


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dai 12 ai 17 anni

Alan Turing morì suicida nel 1954, dopo aver mangiato una mela intinta nel cianuro. Durante la seconda guerra mondiale fu il cervello umano di un ente di spionaggio, e riuscì a decodificare il codice di trasmissione tedesco, fornendo cosi alla marina inglese le comunicazioni nemiche su un piatto d'argento. Dopo la guerra tentò inutilmente di dare all'Inghilterra un altro vantaggio sostanziale, con la costruzione di un cervello elettronico universale (un computer moderno). Di questo affascinante personaggio ci parla Piergiorgio Odifreddi, insieme ad Emilio Varrà e Giordana Piccinini.

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Italiano
A chi ritiene la matematica solo un arido computo mnemonico di regole ingarbugliate dovrebbe essere presentato Piergiorgio Odifreddi per scoprire che tra i numeri si può trovare tanta fantasia ed un pizzico di follia. Un turbinoso rincorrersi di parole per passare in rassegna la storia del computer, da Elisa a Deep Blue, per capire che la sfida dell'uomo con la macchina non si è ancora conclusa e spiegare ai ragazzi che i veri obiettivi dell'informatica non sono i videogiochi ma mirabolanti viaggi nell'intelligenza artificiale e nella robotica. Raccontare di Alan Turing non è semplice: si devono mettere in risalto le sue intuizioni geniali, i suoi dubbi, le proposte ardite con cui intendeva vincere la seconda guerra mondiale, smantellando i sistemi operativi tedeschi. Ma parlare di Turing non è solo questo: molteplici sono le zone d'ombra, i momenti di disagio, i problemi connessi alla sua omosessualità dichiarata. Il drammatico suicidio con cui pose fine alla sua vita rappresenta il rifiuto, da parte di un genio assoluto, di adeguarsi alle sterili convenzioni della società a lui contemporanea.

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