10/09/2004

QUANDO LA STORIA NON CI PIACE


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Giampaolo Pansa, grande firma del giornalismo italiano, ha ripercorso nei suoi libri alcuni dei momenti cruciali della nostra storia recente, in particolare gli anni della Resistenza, oggetto della sua curiosità fin dalla tesi di laurea. Nei numerosi libri dedicati al tema (tra gli altri "Il bambino che guardava le donne"; "I figli dell'Aquila" sino al più recente "Il sangue dei vinti"), Pansa ha saputo raccontare le diverse vicende del secondo dopoguerra, con sguardo critico e libero.

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«Come nella vita accadono molte cose che non ci piacciono, ma che comunque accadono, anche la storia registra eventi che non ci piacciono: nonostante la storia sia stata scritta soprattutto da coloro che hanno vinto, la storia di chi ha perso, prima o poi, emerge, non può essere soffocata. Non credo che la memoria e la storia possano coincidere, mi accontenterei che la memoria venisse accettata: non trasformiamo la diversità delle nostre memorie in motivo di scontro. Il mio libro, "Il sangue dei vinti", ha voluto dare conto delle vittime e non dei carnefici, ed è stato un inaspettato successo editoriale: 300.000 copie vendute e lette dai pubblici di entrambi gli schieramenti della scena politica italiana». Il prossimo libro, "Prigionieri del silenzio", in uscita il 12 ottobre, è la storia di un personaggio che aveva vinto e che poi è diventato un vinto, racconta Giampaolo Pansa.

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