11/09/2004

LITANIA


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Litania mira a ricostruire l'antico legame tra canto liturgico e canto popolare. Recupera alcune manifestazioni devozionali tipiche della pietà popolare e prova a collegarle a modi e forme contemporanee di espressività spirituale. Come in una Sacra rappresentazione, accompagnata da strumenti popolari come l'organetto, la ciaramella, il tamburello, la zampogna, la ghironda si muove la voce ieratica e profonda di Giovanni Lindo Ferretti, che dialoga con Ambrogio Sparagna e il gruppo Vox Clara generando una singolare e suggestiva azione scenica.
 Vox Clara: Erasmo Treglia: ciaramella, ghironda, violino; Lorenzo Esposito: voce; Clara Graziano: voce, organetto, tamburello e danza; Annarita Colaianni: soprano; Arianna Rumiz: contralto; Vittorio F. D'Amico: tenore; Pietro Albano: basso.

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Italiano
Giovanni Lindo Ferretti esaspera la sua indole mistica e latineggiante nella "Litania" ascoltata questa sera al Sagrato di Santa Maria del Gradaro. Con la fisarmonica del maestro Ambrogio Sparagna e il gruppo dei Vox Clara ondeggia il suo canto parlato, ondeggiano la ciaramella, l'organetto, il tamburello, la zampogna, la ghironda, le voci liriche e quelle etniche, le eterne preghiere e i versetti che dicono «Babilonia è caduta» e «Gesù è in croce», il "Te deum" e l'"Ave Maria", le campanelle e la danza con le nacchere, un ruvido violino e le riscoperte e riapprezzate strofe del giovane Ferretti. Nello spettacolo brilla infatti la vecchia "Madre" dei CCCP, che qui assume un tono sorprendentemente lieve grazie alle armonie folkloriche dell'ensemble e brilla due volte l'originale e commovente riarrangiamento di "Intimisto". I musicisti si scompongono poco, assorti nella sperimentale spiritualità del loro particolare repertorio, ma a tratti si abbandonano a ritmi e mimiche del nostro Sud, mentre Ferretti ondeggia e sorride.

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