07/09/2005
FERDYDURKE
2005_09_07_007
Evento ripetuto
Dal romanzo omonimo di Witold Gombrowicz "Ferdydurke" (1937) è uno dei libri capitali del Novecento e narra la storia di una persona adulta catapultata di nuovo nell'infanzia, ostaggio di un mondo repressivo e psicotico. Il tema centrale di questa saga, che varia dal picaresco alla riflessione filosofica, è l'immaturità, vista come vizio supremo del moderno. Nel tempo in cui la sindrome di Peter Pan è argomento quotidiano di riflessione, il testo viene ambientato all'interno di una scuola. Lo spettacolo sarà preceduto da una presentazione di Francesco Cataluccio e Luca Scarlini.
Dal romanzo omonimo di Witold Gombrowicz "Ferdydurke" (1937) è uno dei libri capitali del Novecento e narra la storia di una persona adulta catapultata di nuovo nell'infanzia, ostaggio di un mondo repressivo e psicotico. Il tema centrale di questa saga, che varia dal picaresco alla riflessione filosofica, è l'immaturità, vista come vizio supremo del moderno. Nel tempo in cui la sindrome di Peter Pan è argomento quotidiano di riflessione, il testo viene ambientato all'interno di una scuola. Lo spettacolo sarà preceduto da una presentazione di Francesco Cataluccio e Luca Scarlini.
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Italiano
Il "Ferdydurke" portato in scena all'interno della mensa della scuola elementare "Ippolito Nievo" non poteva essere rappresentato in uno spazio diverso. È infatti in una aula scolastica che veniamo a conoscenza del dramma che sta vivendo il protagonista. Gingio ha 30 anni, e dopo una notte agitata, al mattino si risveglia e si accorge che i suoi vestiti sono stranamente diventati stretti. Ferdy è tornato bambino, un bambino che si trova nuovamente seduto sui banchi di scuola, ossessionato da quel prof. Pallore che gli assegna ancora compiti ed esercizi snervanti: poesie ripetute infinite volte, declinazioni in latino e il salto della cavallina. Gingio tenta di ribellarsi, gli sembra impossibile che tutto ciò stia avvenendo. Ben presto, già al quarto giorno, questa situazione comincia a piacergli; saranno forse i giochi a cui partecipa con i suoi compagni, Sifone e lo strano Mientus, sarà forse il viaggio che intraprende con lo stesso Mientus (alla ricerca del garzone perfetto) ma Gingio si accorgerà che l'infanzia è il migliore dei mondi possibili. E che l'incubo che l'aveva svegliato qualche notte prima, era invece un bel sogno. Attraverso questo monologo, interpretato dall'attore Giovanni Franzoni, Luca Scarlini recupera il romanzo pubblicato da Witold Gombrowicz nel 1937 e presenta al pubblico una storia che molti vorrebbero vivere: ritornare bambini una seconda volta.