07/09/2005

DONOVAN IN CONCERTO


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Ascoltare la sua musica è il miglior modo per celebrare gli anni '60. Le sue canzoni parlano di temi universali come il pacifismo, l'ecologia, la fratellanza, i diritti civili e sono state la colonna sonora del 'movimento'. Per Festivaletteratura, Donovan interpreta i suoi brani più celebri e quelli più recenti, raccolti nel nuovo album "Beat café".

Donovan: voce e chitarra; Danny Thompson: basso.


L'evento 009 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso piazza Castello.
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«Do you wanna go to the Beat Café? Say yeah!». Non è un invito a teatro quello di Donovan, ma un incontro al Beat Café. Comincia così il concerto del musicista irlandese presso il Teatro Sociale, con un percorso che prende forma a partire da questo luogo quasi metafisico, fondamentale per la nascita della musica anni Sessanta. La scaletta segue l'evoluzione dell'artista, si passa dalla chitarra acustica dei primi pezzi a quella elettrica, accompagnata dal basso di Danny Thompson e dalle percussioni, per celebrare i successi più famosi. Così, dal folk acustico di London Town e Universal Soldier il gruppo si spinge verso il beat di Season Of the Witch. È un viaggio non solo temporale, ma anche nello spazio: il café si sposta verso i ritmi jamaicani, la storia dei nativi americani, le sonorità dell'India. Infine, Donovan riesce a trascinare la platea nel finale di canzoni leggendarie come Mellow Yellow, Colours, Atlantis, in cui la componente del pubblico ha fatto da protagonista.

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