10/09/2005

Art Spiegelman con Lorenzo Mattotti


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Nella narrativa contemporanea si sta aprendo con sempre maggior decisione una nuova frontiera espressiva: quella del fumetto. Non più (solo) strisce, non più (solo) albi, i fumetti arrivano al romanzo trasformandone le strutture classiche. Art Spiegelman è senz'altro uno dei primi autori ad essersi cimentato con il fumetto-romanzo con il suo "Maus", premio Pulitzer nel 1992; Lorenzo Mattotti, tra i disegnatori italiani più apprezzati a livello internazionale, dall'inizio della carriera fino al più recente Il rumore della brina ha compiuto diverse sperimentazioni in questo senso. 

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È difficile descrivere Spiegelman a parole, sarebbe più facile con un disegno, uno schizzo. La sua vita è percorribile attraverso le immagini, si può studiare la sua evoluzione artistica scorrendo le immagini delle riviste più importanti per la grafica e il fumetto. Una storia cominciata dalla passione per "Mad", celebre rivista satirica, che gli ha insegnato l'ironia, insieme alla consapevolezza della falsità dei media. In compagnia di Lorenzo Mattotti, Spiegelman commenta le tappe fondamentali della sua carriera, dalle aspirazioni di un sedicenne influenzato dai maggiori disegnatori contemporanei, alla consapevole ricerca di un proprio stile, fino ad approdare alla creazione della rivista "Raw". Dopo l'inaspettato successo di "Maus", il primo romanzo sotto forma di fumetto (premio Pulitzer nel 1992), sente il bisogno di re-inventarsi, passando per le copertine del "New Yorker". Fino alla più famosa, quella completamente nera dell'11 settembre, in cui nasconde l'ombra delle torri gemelle. L'impatto visivo è forte, la forma sintetica dei tratti di penna 'congela' le emozioni e le riflessioni, bloccando ciò che spesso scorre via con le parole.

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