11/09/2005 - Pagine Nascoste
BROSSA
2005_09_11_PN1000
Evento ripetuto
Docu-film su letteratura e scrittori di Digna Sinke, Olanda, 2005, 70' versione in l.o. con sottotitoli
Memorie di familiari e compagni di scorribande artistiche negli anni dell'avanguardia spagnola tracciano l'affascinante figura del catalano Joan Brossa (1919-1998), poeta ed intellettuale eccentrico. La regista olandese Digna Sinke ha scoperto Brossa attraverso una sua sceneggiatura 'sperimentale' scritta nel 1949, mai filmata, e recentemente ripubblicata nella raccolta "Anthologie du Cinema Invisible". Non un semplice ritratto, ma un film sul valore dell'amicizia e dell'arte.
Docu-film su letteratura e scrittori di Digna Sinke, Olanda, 2005, 70' versione in l.o. con sottotitoli
Memorie di familiari e compagni di scorribande artistiche negli anni dell'avanguardia spagnola tracciano l'affascinante figura del catalano Joan Brossa (1919-1998), poeta ed intellettuale eccentrico. La regista olandese Digna Sinke ha scoperto Brossa attraverso una sua sceneggiatura 'sperimentale' scritta nel 1949, mai filmata, e recentemente ripubblicata nella raccolta "Anthologie du Cinema Invisible". Non un semplice ritratto, ma un film sul valore dell'amicizia e dell'arte.
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La figura e la vita del poeta catalano Joan Brossa (1919-1998) vengono abilmente tracciate dalla regista olandese Digna Sinke nel documentario proposto in anteprima italiana all'interno della rassegna "Pagine nascoste". Il legame del poeta catalano con il cinema è forte: Brossa fu autore di poesia, ma anche sceneggiatore. E da una raccolta di sceneggiature mai realizzate, l'"Anthologie du Cinéma Invisible", nasce questo filmato, in cui la regista ricostruisce alcune delle scene immaginate dall'artista in una delle sue sceneggiature. Di arte surrealista, di poesia, di cinema, ma anche di amicizia si racconta nel documentario della Sinke. Le voci di alcuni amici di Brossa e della sua compagna ricostruiscono con affetto gli anni vissuti durante la Guerra Civile spagnola, la dittatura franchista, la Barcellona degli anni '40 e '50. Brossa e i suoi compagni di scorribande artistiche puntavano, attraverso l'arte, a ciò che è impossibile, a colpire lo spettatore, a trovare tra mille modi diversi, quell'unico modo di rappresentare la realtà che fosse oltre la realtà stessa. L'esatto contrario, come afferma uno degli amici intervistati, di ciò che accade ora, in cui tutto è omologato e realizzato per essere consumato senza lasciare memoria.