09/09/2006

TUBA MIRUM SPARGENS SONUM


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L'ottone è prodotto dalla fusione, calore nella sua potenza distruttrice. È il soffio che lo riscalda d'umano. Come la parola quando da letteraria, segno significante, si fa viva diventando suono. Nell'incontro tra Ferretti e Petrella si sperimenta l'incontro tra la parola e il suono dell'ottone nei tre momenti essenziali, la dimensione dell'a-solo, l'intreccio, la fusione nel canto. Le letture sono dalla "Bibbia", da Giovanni Testori, Cristina Campo, Elie Wiesel, e piccoli racconti dei Chassidim. Le canzoni sono proprie della tradizione cattolica nella dimensione liturgica e popolare o elaborazioni personali.
 Giovanni Lindo Ferretti: voce, Gianluca Petrella: trombone
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Italiano
La voce di Giovanni Lindo Ferretti, accompagnata dal trombone di Gianluca Petrella, racconta la tragedia di Auschwitz e il viaggio di un ebreo sulla strada verso la divinità. Nell'atmosfera metafisica della Chiesa di Santa Paola - luci soffuse in un leggero sospiro d'aria - si ergono in tutta la loro potenza parole poetiche, narrativa, musica sacra e qualche accento di jazz. Giovanni Lindo Ferretti racconta una vicenda che in realtà potrebbe essere quella di chiunque: i ricordi rubati di un bambino sul convoglio verso lo sterminio. Requiem. Le guide che lo hanno aiutato a crescere. Requiem. Le immagini di una terra calda e nuda al ritorno a casa. Requiem. La perdita della chiave di lettura del divino a causa dell'odore di morte che ci accompagna. Requiem. Le parole del requiem (da cui per altro è tratto anche il titolo dell'incontro) servono a scandire tappe vitali per un uomo e le descrivono: la prima tappa è requiem aeternam dona eis domine et lux perpetua; viene poi il dies irae, dies ille solvet saeclum in faville seguito da confutatis maledictis flammis acribus addictis. I termini si addolciscono con lacrymosa dies ille, qua resurget ex faville iudicandus homo reus per finire sul sanctus.

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