06/09/2007

MUCCHE BALLERINE


2007_09_06_021
dagli 8 ai 99 anni

Evento ripetuto


Mucche ballerine è una storia alpina, che ha il 'sapore' di fontina stagionata, resina di larici, latte appena munto, villaggi carbonizzati. È una storia d'amore e dinamite, partigiani e Radio Londra, incendi e rappresaglie, mucche scervellate e cani pastori un po' fascisti. Dalla prospettiva stralunata di una reine valdostana (una mucca combattente), lo spettacolo descrive gli anni dell'occupazione tedesca e della Resistenza. Con un'ironia, una tenerezza e una mestizia lontane da ogni retorica celebrativa.
 Di Marco Bosonetto; regia: John McIlduff; musiche: Christian Thoma; con Alessandra Celesia, Christian Thoma: oboe, corno inglese e clarinetto basso; Roberto Bongianino: fisarmonica; Stefano Risso: contrabbasso.

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Italiano
Nella Cantine di Vincenzo Gonzaga, presso Palazzo Ducale, in questa seconda giornata di Festivaletteratura, è andato in scena lo spettacolo "Mucche Ballerine". La sala, allestita per l'evento, permette di respirare storia: c'è profumo dei tempi che furono. L'indicazione sul programma invogliava alla partecipazione un pubblico senza limiti d'età: i nonni si mescolavano ai nipoti. Gli spettatori erano, dunque, davvero numerosi; tanto che i volontari fino a qualche secondo prima dell'inizio, hanno aggiunto sedie in platea per permettere a tutti di partecipare. Sulla scena era presente un'artistica combinazione di tecnologia (supporti per le luci ed i suoni) e di natura (balle di fieno). All'ingresso ciascun spettatore ha ricevuto un foglio sul quale era riportata la nota dell'autore Marco Bosonetto. Il monogolo, scritto esperessamente per il teatro e in collaborazione con l'attrice Alessandra Celesia, è una storia alpina. A narrarla è Regina, mucca valdostana, che vive insieme alle amiche d'alpeggio, l'estate del '44. Le compagne di stalla, Ardita, innamorata del toro da soma Tornado e Marquisa, la pessimista che già si vede bistecca sulle tavole tedesche, sono splendidamente interpretate dall'attrice. Ricopre grande funzione semantica il ruolo della musica: sulla sinistra del palco, vi era un trio che eseguiva musiche dal vivo utilizzando l'oboe, la fisarmonica e il contrabbasso. I musicisti sono anche intervenuti recitando qualche parte e suscitando le risa del pubblico, sempre attento e pronto all'applauso tutte le volte in cui c'era qualche pausa nella rappresentazione. Alcune musiche, ad esempio il Trio Lescano, di cui le tre mucche erano 'fans', e i discorsi del Duce, definito dalle allegre abitanti della stalla 'll gran pelato', scandiscono i tempi dell'intera rappresentazione e mettono in risalto i momenti cloù. La complessità dell'evento trattato è stemperata dalla presenza dell'elemento fantastico. Emozionante, per me che ero in fondo alla sala, percepire la vibrante emozione e tensione al tragico dell'attrice, che sul finire dello spettacolo, raccontando l'epilogo della fine della guerra, regala alla luce dei riflettori uno sguardo intriso di lacrime. Gli applausi finali del pubblico sono la vera dimostrazione del successo dell'evento.

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