08/09/2007

GELATO ALL'AVANA


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Chi non ricorda la gelateria Coppelia, dove s'incontrano David e Diego nel celebre film "Fragola e cioccolato"? Nel suo nuovo romanzo "Nel cielo con i diamanti" lo scrittore cubano racconta i presupposti di quel fatidico incontro nella famosa gelateria dell'Avana. Della Cuba degli anni Settanta e della Cuba di oggi Senel Paz parla con Bianca Pitzorno, che a Cuba ha dedicato "Le bambine dell'Avana non hanno paura di niente".

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Tutte atmosfere di Cuba raccontate al Campo Canoa da Senel Paz e Bianca Pitzorno, ed è una delizia: il sole c'è, il venticello anche e ti sembrerebbe di essere in una di quelle gelaterie dell'Avana, a gustarti in pace 'un cono fragola e cioccolato'. È un fiume, Senel Paz: giocoso ed autoironico, ripercorre i passi di David el chico, protagonista del suo ultimo romanzo "Nel cielo con i diamanti", e della sua iniziazione alla vita. Un'affascinante retrospettiva su uno dei luoghi più affascinanti e contraddittori al mondo, tra nonne che hanno singolari incontri ravvicinati con Fidel Castro, statue dei Beatles nei giardini e libri di Cervantes nelle case, sempre sulla scia di una scrittura che è simbolo di amore e di libertà. Senel Paz, l'autore di "Fragola e cioccolato" ed il suo universo narrativo, i suoi mondi paralleli mutuati dalla Comedié di Balzac, presenta il suo ultimo "Nel cielo con i diamanti" e lo fa definendolo un romanzo giovanile i cui protagonisti, David e Arnaldo, vanno alla scoperta dell'amore e del sesso. David vuole far lo scrittore già da bambino ed è proprio da quel momento che comincia a prendere appunti su un taccuino, quelli che si trasformeranno nella sua autobiografia. Il libro ruba citazioni senza avvertirne il lettore, che spesso si trova a far tappa in testi già letti, canzoni già ascoltate (i Beatles su tutti, titolo compreso), storie che si ripetono nella struttura della narrazione, raccontate più volte in modi diversi. L'ironia attraversa tutto il romanzo, cercando di non prendere sul serio Cuba e quello che di essa si pensa, spesso generalizzando, in Europa. Né mito né inferno, dunque, ma solo un paese che cerca, luci ed ombre, di avere una vita migliore. Con Cervantes come stella polare, l'autore si perde in molte divagazioni, sfruttando al meglio la libertà di chi scrive di immergersi completamente nelle vite dei personaggi, di pensare, di filosofare a volte. Due cose occorrono ad un uomo, ed in fondo è ciò che cerca David: l'amore di una donna e l'amicizia di un amico a cui raccontare quello che fa con lei. Nel romanzo molti sono i personaggi femminili che attorniano l'infanzia e la vita di David, dalla bizzarra nonna alla professoressa Marta, che lo esorta sempre a mantenere lo sguardo critico sul mondo. Il linguaggio si adatta a seconda delle situazioni: quasi popolare, vitale ed espressivo quando a parlare è Arnaldo, aulico e colto invece per bocca di David.

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