08/09/2007
Qiu Xiaolong con Luca Crovi
2007_09_08_154
«I gialli di Xiaolong sono il modo migliore per conoscere la Cina contemporanea. Sarete conquistati dalla trama poliziesca, dal cibo, dalla poesia, dagli intrighi della politica e dalla riuscitissima figura dell'ispettore capo Chen». Sono moltissimi i lettori italiani che condividono l'autorevole parere di "Booklist" e che attendono con ansia ogni nuovo romanzo dell'autore cinese. Lo presenta il giornalista Luca Crovi.
English version not available
Italiano
Inglese
Inglese
Eccolo lì, Qiu Xialong. Lo scrittore, il cittadino cinese che ha scelto di vivere in America dopo Tienanmen, l'uomo che riscopre le proprie origini durante le partite di calcio, quando il figlio tifa per gli USA e lui per la Cina, eccolo lì, incastrato da un'abile mossa di Luca Crovi, in un gioco tragico e mafioso, cinese. Si parla di un annoso e spinosissimo problema che riguarda i cinesi che vivono nel loro paese, come quelli che risiedono in tutte le comunità di tutto il mondo: l''ereditarietà' dell'identità, l'inusuale e drammatica pratica secondo la quale i vivi rubano l'identità anagrafica dei morti, sostituendosi ad essi e svuotando così in modo innaturale i registri dei decessi. L'ispettore Chen, da sempre impegnato a fare indagini sia sul crimine nel suo paese che sulle cause che ne sono all'origine ha avuto un calo di attenzione, è scivolato sulla mafia, non ha ancora preso parte ad un'indagine su questo argomento. Ma è una distrazione alla quale l'ispettore penserà di porre rimedio, magari imbattendosi in due criminali con la stessa identità. È stata una conversazione interessante quella tra Qiu Xialong e Luca Crovi. L'inizio è un po' tentennante, probabilmente per la reale difficoltà di affrontare in modo coerente il tema della criminalità in Cina. La mancanza di una tradizione letteraria che tratti del crimine in questo paese rende il compito dello scrittore ancora più difficile. Scrivendo deve fare i conti con la linea politica del governo cinese, deciso a 'rinnovare' la società in un modo abbastanza singolare, cioè dimenticando il passato. Non è che i cinesi siano anche un po' napoletani? È curioso che tale 'voglia' di dimenticare il passato in favore di un presente che punta ai soldi per fare altri soldi, continui ad essere imposta a cittadini che forse preferirebbero non saperne nulla, ma sono comunque obbligati ad assecondarla. Ciò crea notevoli contraddizioni per cui chi nel passato era considerato dal governo comunista un 'nero' un capitalista, per il solo fatto di possedere una piccola proprietà (come ad esempio il padre di Qiu Xialong), nella realtà presente sarebbe un rosso, cioè uno del popolo. A questo punto il discorso si concentra sulla città di Shangai, su come la vede uno scrittore che vive da parecchi anni negli Stati Uniti; si parla inoltre di come il suo personaggio affronterebbe il problema scottante del Tibet, della piaga dei diritti umani che non sono pienamente rispettati, e di che cosa si aspetta dalle prossime olimpiadi. Uscire definitivamente dall'isolamento è un'assoluta necessità per la Cina, per scrollarsi di dosso pregiudizi duri a morire. Il poliziotto Chen di fronte a tali problemi cerca di agire dall'interno del sistema, è un integrato (non potrebbe essere altrimenti) e si comporta rispettando le regole di un sistema che non lascia ampie possibilità di scelta o se le lascia sono tanto imprecise, confuse, contraddittorie che impediscono un comportamento lineare, lasciando il cittadino nell'incertezza. Chen il poliziotto apprezza il cibo, mangia tutto ciò che ha quattro zampe eccetto i cavoli. Una sorpresa che Qiu Xialong ci riserva è la sua preferenza assoluta per un suo personaggio femminile, Li Cheng, mentre Chen, poliziotto, è trascurato, e forse per qualche misteriosa ragione, antipatico. Strano ma vero, ma in Cina le preferenze televisive degli spettatori vanno ad una serie sulla mafia. Il successo è stato tale che ne è stato spostato l'orario. Ma un così grande successo conquistato da una serie televisiva non è soltanto cinese ed è da notare. In questi giorni Qiu Xialong, a dispetto del suo ispettore Chen che mangia solo cinese, mangerà tortelli di zucca ed avrà qualche dubbio su ciò che da ora in avanti dovrà far cucinare al suo personaggio.