03/09/2008

LA POLITICA DELLE ILLUSIONI


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«Loretta Napoleoni offre un visione incisiva ed originale dei problemi politici del presente e del futuro. I suoi libri contengono una rassegna completa delle organizzazioni politiche ed economiche che mirano a cambiare l'ordine politico del Medio Oriente, del mondo musulmano e degli Stati Uniti». (Noam Chomsky). Economista, esperta di terrorismo internazionale, editorialista per "El Pais", "Le Monde" e "The Guardian", Loretta Napoleoni propone una lezione sulla progressiva perdita di regole nel mondo economico. I suoi ultimi libri sono "Economia canaglia" e "I numeri del terrore".

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Italiano
Nel Chiostro del Museo Diocesano Loretta Napoleoni, esperta di economia e terrorismo, ha esposto il proprio pensiero sulla politica delle illusioni. Le due maggiori illusioni del nostro tempo sono l'idea del neoliberismo come miglior modello economico e del terrorismo come pericolo costante e quotidiano. Come nel film "Matrix" ciò che appariva non era reale, così la standardizzazione crea illusioni commerciali, politiche ed economiche, divulgate dai media. Si è pertanto creata in un'economia 'canaglia' con perdita di controllo da parte della politica, che ha come esempio eclatante la crisi americana dei mutui. Paradossalmente a causa del vuoto politico e legislativo chi è responsabile dell'economia canaglia non viola alcuna legge. La seconda illusione è di natura prettamente politica: inoculare la paura nei cittadini per mantenere lo status quo. Si sono così sfruttati a fini politici sia l'11 settembre che la vicenda del nucleare iraniano. Compito dei cittadini è vigilare per non essere ingannati poiché nella società odierna ciò che è falso è vero e ciò che è vero è falso. Sicuramente fuori dai soliti schemi l'incontro di Festivaletteratura con Loretta Napoleoni, tra i massimi esperti mondiali di terrorismo e di sistemi finanziari ed economici. L'economista italiana ha letteralmente demolito tutto ciò che noi tendiamo a reputare come certezza: il terrorismo, la democrazia, la politica dei redditi, lo Stato, la guerra atomica, il liberismo economico. «Dobbiamo ricercare la verità», questa deve essere la parola d'ordine della nostra epoca, ormai irrimediabilmente compromessa da molteplici grandi bugie. Parafrasando Macbeth, «tutto ciò che è vero è falso, e tutto ciò che è falso è vero». Dal punto di vista prettamente economico, viviamo in un regime di «economia canaglia», nata per affrontare la rivoluzione globale del crollo del comunismo. Lo Stato, colpevolmente impreparato nell'affrontare la situazione, lascia fare senza muovere un dito e tutto ciò che è successo negli ultimi mesi (la crisi dei mutui americani, la diffusione sempre maggiore della finanza creativa e degli 'effetti speciali' dell'economia) è stato permesso proprio dall'assenza di regole e dalla perdita di controllo su questi processi economici. «La politica delle illusioni» è la conseguenza di questo stato di cose. La democrazia non porta necessariamente la libertà. Non è un valore assoluto e vale solo nel particolare. La sua diffusione, come sta accadendo infatti nei Paesi dell'Europa dell'Est, porta paradossalmente ad un aumento della schiavitù. Della schiavitù vera, che costa addirittura un decimo di quella dell'antica Roma, in quanto la manodopera è di molto più numerosa. Non è vero nemmeno che «non si sia mai stati meglio di adesso»: se togliamo dal conteggio la parte infinitesima di persone che si intasca i grandi guadagni finanziari, vediamo che il reddito medio pro capite è più basso ora che negli anni '70. La distribuzione del reddito è quindi un'altra azione impraticabile in quanto ormai i capitali si spostano e vanno sempre dove si pagano meno tasse. Non si può più farli ricadere a pioggia sul territorio dove sono stati prodotti. Il terrorismo è un altro cavallo di battaglia dei nostri Stati deboli: in Inghilterra ci sono state più vittime durante gli anni dell'IRA rispetto agli attacchi di Al Qaeda. La stessa paura della bomba atomica è una invenzione (che i governanti ormai usano consapevolmente) da utilizzare come strumento diplomatico: è successo con Kennedy e Khruscev nel '60, con la Corea del Nord in questi anni e succederà nei prossimi con l'Iran. Cosa possiamo fare allora per contrastare, soprattutto nel nostro piccolo, tutto questo: sempre se riusciamo a reagire allo shock di tutte queste rivelazioni, dobbiamo scegliere di prendere la famosa 'pillola rossa' del film "Matrix" per conoscere la vera realtà. E non dobbiamo perdere la speranza, perché comunque non tutto è da buttare «altrimenti, perché a questo incontro ci sarebbe così tanta gente?».

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