04/09/2008 - Pagine Nascoste
DINNER WITH MURAKAMI
2008_09_04_PN1915
Evento ripetuto
di Yan Ting Yuen, Paesi Bassi/Giappone, 2007, 55' versione originale in inglese e giapponese, sottotitoli in italiano Anteprima italiana
Sulle tracce dello schivo Haruki Murakami, il film ci conduce nel Giappone contemporaneo. Dalle metropoli alle campagne, in un tempo che pare sospeso, incontriamo ammiratori e studiosi del maggior scrittore giapponese contemporaneo, ognuno con la propria opinione sul significato della sua opera e chiamato a recitare i brani preferiti dei suoi testi. Aspettando di sapere se Murakami accetterà l'invito a cena che la regista gli ha fatto pervenire...
di Yan Ting Yuen, Paesi Bassi/Giappone, 2007, 55' versione originale in inglese e giapponese, sottotitoli in italiano Anteprima italiana
Sulle tracce dello schivo Haruki Murakami, il film ci conduce nel Giappone contemporaneo. Dalle metropoli alle campagne, in un tempo che pare sospeso, incontriamo ammiratori e studiosi del maggior scrittore giapponese contemporaneo, ognuno con la propria opinione sul significato della sua opera e chiamato a recitare i brani preferiti dei suoi testi. Aspettando di sapere se Murakami accetterà l'invito a cena che la regista gli ha fatto pervenire...
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È difficile fare un ritratto accurato dello scrittore giapponese più importante dell'ultimo secolo in soli 55 minuti. Se poi aggiungiamo che metà del film è occupata da illazioni sul suo stile culinario preferito, si potrebbe giungere alla logica (per quanto del tutto ingiustificata) conclusione che non sia un film particolarmente curato. Ma entrando nell'ottica di Murakami stesso, che ha creato interi libri basati sui particolari più (apparentemente) inutili di vite non particolarmente frenetiche, il tutto acquista improvvisamente senso. La poetica murakamiana è fatta di dettagli, assenze, piccoli 'qualcosa' (il concetto di 'nana-ki', particolarmente caro all'autore), non discostandosi in questo dagli stilemi della letteratura classica. Ciò che lo distingue è un punto di vista più 'occidentale' sul proprio Paese, che è il motivo per cui è uno dei pochi scrittori giapponesi ad avere avuto un enorme successo (sia di critica che di pubblico) anche all'estero: Murakami parla di jazz, di film americani degli anni '50, di Francis Scott Fitzgerald, abbinando il tutto al gusto dell'introspezione tipico della mentalità orientale. Nel film Murakami non si vede mai: è raccontato dai suoi lettori, che forse più dei critici ne hanno colto l'essenza e il valore, non solo letterario ma anche e soprattutto umano. Rimane un ultimo interrogativo: il Maestro avrà accettato l'invito a cena della regista?