04/09/2008 - Pagine Nascoste
WORDS OF ADVICE. WILLIAM S. BURROUGHS ON THE ROAD
2008_09_04_PN2230
Evento ripetuto
di Lars Movin e Steen Møller Rasmussen, Danimarca, 2007, 74' versione originale inglese, sottotitoli in italiano. Anteprima italiana
Dopo aver trascorso oltre 25 anni fuori dai confini americani, tra il Messico, Tangeri, Parigi e Londra, William Burroughs tornò a vivere a New York nel 1974. Poco dopo cominciò a viaggiare in tutto il mondo per tenere reading delle sue opere, che contribuirono a farlo diventare una figura di culto. "Words of Advice" è un ritratto dello scrittore americano basato su immagini, mai viste prima, del tour scandinavo di Burroughs nell'autunno 1983, che ci permettono di apprezzare il suo singolare talento di performer. Ad esse si alternano immagini e ricordi dei suoi ultimi anni di vita, passati dall'autore nella campagna di Lawrence, nel Kansas.
di Lars Movin e Steen Møller Rasmussen, Danimarca, 2007, 74' versione originale inglese, sottotitoli in italiano. Anteprima italiana
Dopo aver trascorso oltre 25 anni fuori dai confini americani, tra il Messico, Tangeri, Parigi e Londra, William Burroughs tornò a vivere a New York nel 1974. Poco dopo cominciò a viaggiare in tutto il mondo per tenere reading delle sue opere, che contribuirono a farlo diventare una figura di culto. "Words of Advice" è un ritratto dello scrittore americano basato su immagini, mai viste prima, del tour scandinavo di Burroughs nell'autunno 1983, che ci permettono di apprezzare il suo singolare talento di performer. Ad esse si alternano immagini e ricordi dei suoi ultimi anni di vita, passati dall'autore nella campagna di Lawrence, nel Kansas.
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Se si pensa alla Beat generation, l'errore che si fa più spesso è quello di pensare solamente a Kerouac. Niente di più sbagliato, dato che attorno alla sua figura ruotavano decine di altri scrittori, alcuni minori, altri, come Burroughs, decisamente importanti. Burroughs, che conferma tutti gli stereotipi sugli autori del movimento beat: fumatore (e non di sigarette, ovviamente) e bevitore, al limite dell'alcolismo, ma anche e soprattutto dotato di una sconfinata cultura e di un talento letterario enorme. Nel film possiamo assistere a rarissimi filmati del suo tour in Scandinavia negli anni '70, con una serie di riprese che lo ritraggono al massimo della forma. La parlata biascicata e l'accento americano marcatissimo acuiscono la sua verve ironica e la sua predilezione per il surreale; tutto è però narrato in maniera serissima, che ci fa quasi dubitare del suo bizzarrissimo sense of humour. Ma Burroughs decisamente non era pazzo, come ci raccontano nel film i suoi (molteplici) amici più cari, anche se ovviamente un personaggio del genere non può non avere le sue eccentricità: era perfettamente conscio di se stesso e della vita che stava conducendo, che ha vissuto fino alla fine nella maniera esatta in cui voleva viverla. Non riuscirete a fare a meno di innamorarvi di lui.