09.09.2010 - Retrospettiva Amos Oz

RETROSPETTIVA AMOS OZ. 2. Storie di amorosa memoria

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«Io non sono un ideologo e nemmeno un sociologo. Io sono solo un raccontastorie: racconto partendo dai dettagli, partendo dalle piccole cose della vita, perché la vita è fatta di piccole cose, anche lo stesso innamorarsi, che è un grande evento nella vita di ciascuno di noi, è fatto di piccoli dettagli, attimi, momenti». L'amore nelle sue più ampie accezioni è sempre protagonista nei romanzi di Amos Oz ("La vita fa rima con la morte") che ne parla attraverso le domande della giornalista Marilia Piccone. 


L'evento 049 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso Piazza Castello.
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Il secondo appuntamento della retrospettiva dedicata ad Amos Oz, previsto per giovedì 9 settembre alle ore 18.30, inizia con qualche minuto di ritardo a causa della pioggia, che ha costretto gli organizzatori di Festivaletteratura a spostare all'ultimo minuto la sede dell'evento da Piazza Castello al vicino Cortile della Cavallerizza. Il pubblico riempie il tendone, tanto che non sono sufficienti i posti a sedere.
Marilia Picone conduce l'incontro, che ha per tema l'amore e la vita di coppia, ricordando alcune delle storie più significative che lo scrittore israeliano ha raccontato nei propri romanzi. Amos Oz fa rivivere, così, alcuni dei personaggi di "Il mio Michael", "La scatola nera", "Una pace perfetta", "Una storia d'amore e di tenebra", "Conoscere una donna", lasciando emergere con grande lucidità la propria visione del mondo.
Quello che gli esseri umani devono cercare non è la felicità, ossia qualcosa di esterno che non potranno avere mai, ma la gioia, che va e viene, ma che è reale.
Perché, se è vero, come diceva il poeta inglese John Donne, che nessun uomo è un'isola, è anche vero che siamo penisole: in parte siamo legati agli altri, in parte siamo soli per sempre.

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