10.09.2010

L'ITALIA È UN PAESE MANCATO?

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Lo stato di salute della nostra Repubblica desta sempre maggiori preoccupazioni. L'elevato livello di conflittualità tra i poteri dello Stato, la crisi irreversibile del sistema dei partiti tradizionalmente inteso, ma soprattutto la mancanza di una progettualità ispirata a un senso di bene comune sono forse solo la punta di un iceberg che affonda le sue radici in un più profondo mutamento della società italiana. Guido Crainz, autore di "Il paese mancato" e di "Autobiografia di una Repubblica", cerca di individuare i momenti della nostra storia recente che hanno determinato questa perdita del senso di appartenenza a una collettività. Lo incontra il giornalista e scrittore Michele Serra.
 

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Italiano
Il titolo dell'incontro con Michele Serra e Guido Crainz, "L'Italia è un paese mancato", in apparenza sembra semplice. In realtà apre ad una quantità sterminata di domande e di considerazioni. E alla fine non si giunge neanche ad una soluzione del problema Italia. Questo però non significa che non ci sia anche una pur debole speranza per il futuro. Gli italiani, in effetti, non hanno sempre avuto questa mancanza di etica, di onestà. Probabilmente, richiamando ancora una volta il pensiero di Pasolini, caro ad entrambi gli autori, non si sono utilizzate al meglio le energie del boom economico degli anni '60. Anzi, la degenerazione avviene con il successivo sviluppo rampante degli anni '80, privo completamente di ogni morale e che diede origine a mani pulite e alla disintegrazione del sistema politico. La figura di Mattei sintetizza brutalmente questa condizione: in quegli anni c'era corruzione ma grandi ideali, poi è rimasta solo la corruzione. La classe politica attuale quindi, in mancanza di un vero spirito laico, non ha colmato la voragine ormai aperta nel sistema.
L'Italia è sempre stata, inoltre, un paese quasi tribale, pieno di microcomunità che hanno interpretato a loro modo ogni situazione nazionale. Il risultato è ancora una volta, e forse la ragione che ha maggior forza nello spiegare la condizione attuale, la mancanza di condivisione nelle scelte, nei programmi a lunga scadenza e di più ampio respiro. Si guarda solo al particolare e al momento, perdendo di vista ideali più grandi, gli ideali che ebbero gli italiani stessi quando scrissero la Costituzione, che purtroppo non fu mai spirito guida di tutta la popolazione italiana.

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