10/09/2010
Ennio Cavalli con Paolo Ruffilli
2010_09_10_117
Alla scrittura in prosa come saggista e narratore, Ennio Cavalli affianca da sempre l'attività poetica. Tutte le sue opere in versi, ad eccezione de "L'imperfetto del lutto" (2008), sono state raccolte in "Libro grosso" del 2009, con cui ha vinto il premio Viareggio. Di lui Erri De Luca afferma che ha «un'acustica da chiesa romanica deserta, da bosco di conifere prima del temporale, quando gli alberi stanno sull'attenti e i loro aghi tremano per il fulmine che si sta avvicinando». Lo incontra il poeta e critico letterario Paolo Ruffilli.
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Italiano
Venerdì alle 21.30 Paolo Ruffilli, critico e poeta, ha incontrato Ennio Cavalli, saggista, narratore e scrittore in versi.
«Lavorare con la metafora è come un cacciatore che non vuole far sentire il suo odore alla preda» sostiene Cavalli parlando della sua poesia.
La poesia "L'aggettivo" prova a riassumere la storia dell'umanità in tredici minuti e mezzo: «anche Van Gogh, nei momenti di esaltazione, ciucciava il pennello. Era ghiotto di giallo».
Il pubblico ha apprezzato le sue parole immediate e popolari, la sua lettura umile. «Oggi, nel nostro paese, gli intellettuali stanno zitti ma chi tace oggi ruba due volte».
Una piacevole e rilassante serata al chiostro San Barnaba di Mantova.
«Lavorare con la metafora è come un cacciatore che non vuole far sentire il suo odore alla preda» sostiene Cavalli parlando della sua poesia.
La poesia "L'aggettivo" prova a riassumere la storia dell'umanità in tredici minuti e mezzo: «anche Van Gogh, nei momenti di esaltazione, ciucciava il pennello. Era ghiotto di giallo».
Il pubblico ha apprezzato le sue parole immediate e popolari, la sua lettura umile. «Oggi, nel nostro paese, gli intellettuali stanno zitti ma chi tace oggi ruba due volte».
Una piacevole e rilassante serata al chiostro San Barnaba di Mantova.