11/09/2010
FARE DEL PASSATO LETTERATURA
2010_09_11_147
Antonio Pennacchi, fresco vincitore del Premio Strega, con "Canale Mussolini" ha dato vita a una saga storico-familiare che racconta uno spaccato significativo della recente storia italiana. Helena Janeczek con "Le rondini di Montecassino" ha dato dignità letteraria ai tanti soldati giunti da tutto il mondo per salvare il monastero, simbolo della libertà. I due autori parlano della genesi e del lavoro di ricostruzione storica nei loro romanzi con lo scrittore e giornalista Lorenzo Pavolini ("Accanto alla tigre").
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Italiano
"Le rondini di Montecassino" di Helena Janeczek e "Canale Mussolini" di Antonio Pennacchi sono stati i protagonisti dell'incontro "Fare del passato letteratura", svoltosi sabato 11 settembre presso il Teatro Ariston e moderato dallo scrittore Lorenzo Pavolini.
I due libri hanno molti tratti in comune: entrambi raccontano delle storie realmente accadute e che, in qualche maniera, hanno attraversato la vita delle famiglie dei due autori. Entrambi, poi, sono ambientati nel territorio a sud di Roma, ed affrontano la storia della Seconda Guerra Mondiale.
Accomuna i due autori anche l'idea che un romanzo storico abbia la capacità di restituire lo spirito, il clima di un periodo, come un saggio non riesce a fare, e che il romanziere sia più libero di chiunque altro di raccontare ogni aspetto di una storia, e di raccontarla indossando i panni di qualunque attore.
Ma sono il carisma e l'irruenza di Antonio Pennacchi i veri protagonisti dell'incontro. Lo scrittore di Latina è riuscito, infatti, a sferrare una serie di battute feroci contro l'editoria, la critica letteraria, gli intellettuali, la politica riuscendo a non cadere nella retorica e dimostrando grande cultura e capacità di analisi del reale. La prova è la risposta del pubblico e degli altri due autori, che hanno reagito con entusiasmo all'intervento di Pennacchi.
I due libri hanno molti tratti in comune: entrambi raccontano delle storie realmente accadute e che, in qualche maniera, hanno attraversato la vita delle famiglie dei due autori. Entrambi, poi, sono ambientati nel territorio a sud di Roma, ed affrontano la storia della Seconda Guerra Mondiale.
Accomuna i due autori anche l'idea che un romanzo storico abbia la capacità di restituire lo spirito, il clima di un periodo, come un saggio non riesce a fare, e che il romanziere sia più libero di chiunque altro di raccontare ogni aspetto di una storia, e di raccontarla indossando i panni di qualunque attore.
Ma sono il carisma e l'irruenza di Antonio Pennacchi i veri protagonisti dell'incontro. Lo scrittore di Latina è riuscito, infatti, a sferrare una serie di battute feroci contro l'editoria, la critica letteraria, gli intellettuali, la politica riuscendo a non cadere nella retorica e dimostrando grande cultura e capacità di analisi del reale. La prova è la risposta del pubblico e degli altri due autori, che hanno reagito con entusiasmo all'intervento di Pennacchi.