11/09/2010
Joseph O'Connor con Daniele Bresciani
2010_09_11_179
«Fin da quando ho scritto "Stella del mare", avevo in mente una trilogia non strettamente collegata, come si trattasse di cugini e non di fratelli della stessa famiglia. Non c'è bisogno di aver letto "Stella del mare" per leggere "La moglie del generale" e non ci sarà bisogno di conoscere questo prima di leggere "Una canzone che ti strappa il cuore". Vorrei che i tre romanzi fossero l'uno una sorta di commento dell'altro, non necessariamente concordi, come quando si sentono tante voci in una rumorosa festa familiare». Della conclusione della trilogia e del legame tra libri e personaggi, lo scrittore irlandese risponde al giornalista Daniele Bresciani.
L'evento 179 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso Piazza Castello.
L'evento 179 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso Piazza Castello.
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Italiano
Joseph O' Connor, la sua trilogia e i profumi della verde Irlanda.
L'autore di "Stella del mare", "La moglie del generale" e "Una canzone che ti strappa il cuore" (oltre naturalmente a molti altri romanzi, tra cui "Cowboys and Indians", da cui verrà presto tratto un film) ha incontrato sabato sera al Cortile della Cavallerizza il pubblico del Festival.
Intervistato da Daniele Bresciani, O'Connor ha ripercorso le trame dei suoi libri che hanno affascinato il mondo grazie alla sensibilità, alla ricerca non solo storica ma anche all'interno dell'animo umano svolta dall'autore stesso, tanto da rendere i personaggi, tipicamente irlandesi, universalmente capiti ed amati. «Un romanzo può cambiare il mondo - ha sottolineato O'Connor - oggi si parla tanto di crisi ma c'è anche una crisi della bellezza, compito del romanziere è quindi mettere un po' di bellezza nel mondo, e questo significa già cambiarlo». Altro aspetto fondamentale dello stile dell'autore irlandese è senza dubbio la musicalità del linguaggio, ovvero la musica come chiave interpretativa della vita e della trama del romanzo: «Credo che ogni persona abbia delle canzoni che possono rievocare eventi, emozioni o persone che non ci sono più; cerco pertanto di ricostruire questi passaggi per dare ai miei personaggi un volto ancora più umano e renderli unici».
L'autore di "Stella del mare", "La moglie del generale" e "Una canzone che ti strappa il cuore" (oltre naturalmente a molti altri romanzi, tra cui "Cowboys and Indians", da cui verrà presto tratto un film) ha incontrato sabato sera al Cortile della Cavallerizza il pubblico del Festival.
Intervistato da Daniele Bresciani, O'Connor ha ripercorso le trame dei suoi libri che hanno affascinato il mondo grazie alla sensibilità, alla ricerca non solo storica ma anche all'interno dell'animo umano svolta dall'autore stesso, tanto da rendere i personaggi, tipicamente irlandesi, universalmente capiti ed amati. «Un romanzo può cambiare il mondo - ha sottolineato O'Connor - oggi si parla tanto di crisi ma c'è anche una crisi della bellezza, compito del romanziere è quindi mettere un po' di bellezza nel mondo, e questo significa già cambiarlo». Altro aspetto fondamentale dello stile dell'autore irlandese è senza dubbio la musicalità del linguaggio, ovvero la musica come chiave interpretativa della vita e della trama del romanzo: «Credo che ogni persona abbia delle canzoni che possono rievocare eventi, emozioni o persone che non ci sono più; cerco pertanto di ricostruire questi passaggi per dare ai miei personaggi un volto ancora più umano e renderli unici».