12/09/2010

I FIGLI DELLA RIVOLUZIONE
. Il movimento iraniano dell'Onda Verde


2010_09_12_201
«Scriveranno che noi abbiamo dato vita al primo movimento sociale dove nessuno è leader e tutti lo sono. Un movimento, che ha archiviato la violenza, ha consegnato ai musei fucili e cannoni ed è stato capace di trionfare con l'uso di nuovi mezzi di comunicazione sociale»: questo è il messaggio lasciato da un giovane iraniano sulla pagina facebook di Ahmad Rafat, uno dei più attenti osservatori dell'Onda Verde iraniana. Giornalista freelance e attualmente corrispondente in Italia di "Voice of America", Rafat da molti anni è in prima fila nella battaglia per la libertà di informazione del proprio paese. L'autore di "Iran. La rivoluzione online" ci aiuta a capire le idee, le richieste concrete, le modalità di azione di un movimento ampio e composito che vede protagonisti i giovani nati dopo la rivoluzione khomeinista.


L'evento 201 ha subito variazioni rispetto a quanto riportato sul programma. Originariamente il suo svolgimento era previsto presso il Liceo Classico "Virgilio" alle ore 14.15.
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Italiano
Il giornalista e esponente dell'opposizione liberale iraniana all'estero Ahmad Rafat parla della situazione del suo paese e più precisamente, del movimento di opposizione al regime "Onda Verde".
Lo scenario che presenta è inquietante: un paese in cui libertà individuali come quelle di di opinione, di stampa e, addirittura, di amare sono negate, in cui a comandare è un regime fondato quando il 70% della popolazione non era ancora nato.
Tuttavia in questa situazione terribile si intravede un bagliore di speranza: il 70% della popolazione ha meno di trent'anni e si preoccupa in modo attivo della situazione del proprio paese. Questi giovani hanno capito l'importanza di internet e proprio sulla rete organizzano le manifestazioni dell'Onda Verde, movimento apolitico che si batte per le libertà dei cittadini.

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